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Come riconoscere le lesioni cutanee del vaiolo delle scimmie. Dal contagio ai sintomi

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La Redazione
Pubblicato il: 30/08/2024 vai ai commenti

Professione e lavoroStudi e analisi

Il 14 agosto 2024, l’OMS ha nuovamente dichiarato l’Mpox "Emergenza di salute pubblica internazionale" (PHEIC). I motivi principali della dichiarazione sono la comparsa e la rapida diffusione del nuovo ceppo virale nella RDC – Repubblica democratica del Congo, (il clade Ib), la cui trasmissione sembra essere sostenuta principalmente, ma non esclusivamente, attraverso le reti sessuali, e il  rilevamento del nuovo ceppo, da luglio 2024, anche in quattro paesi confinanti con la RDC che non avevano mai segnalato la malattia in precedenza: Burundi, Kenya, Ruanda e Uganda.

 

Nella RDC, sono stati già segnalati, dall’inizio del 2024 ad agosto 2024, oltre 16.000 casi e 500 decessi, la maggior parte di cui (66% dei casi totali e 82% dei decessi) in bambini sotto i 15 anni di età. È probabile che i casi siano notevolmente sottostimati a causa della importante sottodiagnosi (gran parte dei casi clinicamente compatibili non è stata testata) e della sottonotifica dei casi.

 

Il virus 

Il virus del vaiolo delle scimmie (Monkeypox virus,MPXV) eÌ€ un virus a DNA a doppio filamento che appartiene al genere Orthopoxvirus della famiglia Poxviridae. Esistono due distinti clade genetici del virus del vaiolo delle scimmie: il clade dell'Africa centrale (bacino del Congo o Congo Basin clade) e il clade dell'Africa occidentale (West African clade). Il clade del bacino del Congo eÌ€ associato a quadri clinici piuÌ€ gravi.

Trasmissione

La trasmissione interumana avviene attraverso il contatto stretto con materiale infetto proveniente dalle lesioni cutanee di una persona infetta, nonché attraverso droplet in caso di contatto prolungato faccia a faccia e attraverso fomiti. Inoltre, il virus puoÌ€ essere trasmesso per contatto diretto con i fluidi corporei di una persona infetta, il contatto di mucose o cute non intatta con lesioni esantematiche aperte o con oggetti contaminati come fomiti o indumenti.
Nell’attuale focolaio di MPX umano la natura delle lesioni presenti in alcuni casi, suggerisce che la trasmissione sia avvenuta durante i rapporti sessuali. La trasmissione attraverso il contatto con la pelle intatta eÌ€ meno probabile, ma non puoÌ€ essere esclusa.

Sintomi

La malattia spesso inizia con una combinazione di febbre, mialgia, astenia e cefalea. Solitamente, entro tre giorni dalla comparsa dei sintomi prodromici, dal sito dell'infezione primaria inizia un'eruzione maculopapulare centrifuga che tende a diffondersi rapidamente ad altre parti del corpo, sebbene questa non sia la regola. Infatti, nell’attuale outbreak, la distribuzione eÌ€ atipica, predominano le lesioni genitali, le lesioni cutanee non seguono una distribuzione precisa e l’eruzione eÌ€ asincrona, con lesioni in diversa fase di evoluzione, presenti contemporaneamente. I palmi delle mani e le piante dei piedi sono coinvolti nei casi di eruzione cutanea disseminata. Le lesioni cutanee, da poche unitaÌ€ fino a centinaia, spesso si presentano dapprima come macule, poi si evolvono in papule, vescicole e pustole talvolta con aspetto depresso, e croste, che successivamente cadono, mettendo fine al periodo di contagiositaÌ€. Si puoÌ€ anche osservare enantema di mucosa orale ed oftalmica. I casi recentemente rilevati hanno riportato una preponderanza di lesioni nella zona genitale.

 

 

 

 

 

La principale caratteristica differenziale dell’infezione da MPXV eÌ€ la comparsa di linfoadenopatia (ad esempio nella regione cervicale o inguinale) solitamente non presente in infezioni simili come vaiolo o varicella. Per la maggior parte delle persone, l'MPX eÌ€ una malattia lieve-moderata e autolimitante.

 

Isolamento in ospedale

Si raccomanda l'isolamento tempestivo dei casi sospetti o confermati con ventilazione adeguata, bagno dedicato e personale. La coorte (confermato con confermato) può essere implementata se non sono disponibili camere singole, garantendo una distanza minima di 1 metro tra i pazienti.

I dispositivi di protezione individuale (DPI) consigliati includono guanti, camice, mascherina FFP2 e protezione per gli occhi - occhiali o visiera. Il paziente deve inoltre essere istruito a indossare, se tollerata, una mascherina chirurgica quando entra in stretto contatto (meno di 1 m) con operatori sanitari o altri pazienti. Inoltre, è possibile utilizzare una benda, un lenzuolo o un camice per coprire le lesioni al fine di ridurre al minimo il potenziale contatto. I DPI devono essere smaltiti prima di lasciare l'area di isolamento in cui è ricoverato il paziente. L'isolamento e le misure di prevenzione e controllo delle infezioni devono essere continuati fino alla risoluzione dei sintomi (compresa la risoluzione di eventuali eruzioni cutanee e croste che si sono staccate e sono guarite).

I contatti

I contatti devono essere monitorati almeno quotidianamente per l'insorgenza di segni/sintomi riferibili a MPX per un periodo di 21 giorni dall'ultimo contatto con un paziente o con i suoi materiali contaminati durante il periodo infettivo. Segni/sintomi includono mal di testa, febbre, brividi, mal di gola, malessere, astenia, mialgia, mal di schiena, eruzione cutanea e linfoadenopatia. I contatti devono monitorare la loro temperatura due volte al giorno. I contatti asintomatici non devono donare sangue, cellule, tessuti, organi, latte materno o sperma mentre sono sotto sorveglianza. 

Durante i 21 giorni di sorveglianza i contatti di caso MPX devono evitare contatti con persone immunodepresse, donne in gravidanza e bambini di età inferiore ai 12 anni.

 

Come viene trattato? Esiste un vaccino

Il trattamento è principalmente sintomatico e di supporto, compresa la prevenzione e il trattamento delle infezioni batteriche secondarie. Gli antivirali sono potenziali opzioni di trattamento per i casi gravi.

Un antivirale sviluppato per il trattamento del vaiolo, il tecovirimat, è stato approvato per il trattamento del vaiolo delle scimmie, nel gennaio 2022, dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA).