Iscriviti alla newsletter

Sì al diritto ai buoni mensa anche durante le ferie

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 18/10/2024 vai ai commenti

La SentenzaLeggi e sentenzeProfessione e lavoro

 

La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 25840 del 27 settembre 2024, ha rigettato il ricorso presentato di un Ente contro la sentenza della Corte d'Appello di Napoli. Il caso verteva sulla corretta interpretazione della retribuzione spettante a un lavoratore durante il periodo di ferie, in particolare riguardo alle indennità perequative, compensative e ai buoni-mensa.

L'Ente, nel suo ricorso, sosteneva che tali indennità dovessero essere escluse dalla retribuzione feriale, poiché direttamente legate alla presenza fisica del lavoratore sul posto di lavoro. Tuttavia, sia la Corte d'Appello che la Cassazione hanno stabilito che la retribuzione delle ferie deve essere pienamente equiparabile a quella percepita durante i periodi di attività lavorativa, includendo le indennità che il dipendente avrebbe percepito se avesse lavorato. Tale principio è in linea con quanto stabilito dalla giurisprudenza europea e dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea, che mira a evitare che una riduzione della retribuzione possa dissuadere il lavoratore dall'esercitare il diritto alle ferie.

In particolare, la Cassazione ha sottolineato come la retribuzione durante le ferie debba comprendere "qualsiasi importo pecuniario che si pone in rapporto di collegamento all’esecuzione delle mansioni e che sia correlato allo 'status' personale e professionale del lavoratore".  Ciò significa che tutte le componenti accessorie della retribuzione, come le indennità perequative e i ticket-mensa, devono essere inclusi nel calcolo delle ferie retribuite.

La sentenza richiama i principi già espressi in precedenti decisioni della Corte di Giustizia UE, ribadendo che la retribuzione percepita durante le ferie deve garantire una situazione economica paragonabile a quella di cui il lavoratore gode quando svolge la sua attività lavorativa. L'esclusione di componenti retributive potrebbe infatti costituire un deterrente all'esercizio del diritto alle ferie, contravvenendo agli obiettivi del legislatore europeo.

Questo orientamento, già consolidato nella giurisprudenza italiana ed europea, conferma la necessità di garantire una retribuzione integrale durante il periodo di ferie, in quanto strumento fondamentale per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratore.