Orario di lavoro, ruolo e esenzioni notti. Cosa vogliono gli infermieri over 55?
Una buona fetta del personale infermieristico è rappresentata dagli over 55. L’età media degli iscritti agli Ordini è 52,2 anni (era 45,6 nel 2019), quella dei dipendenti del Servizio sanitario nazionale 56,49, con differenze nelle regioni. Quelle che hanno il maggior numero di infermieri under 28 sono Lazio, Lombardia, Campania, Puglia e Sicilia. Al contempo, Lombardia, Sicilia, Lazio, Campania ed Emilia-Romagna sono le regioni col maggior numero di infermieri over 58 anni.
Gli over 55 sono una fetta importante della categoria infermieristica, che insieme all’età che avanza e agli anni di servizio alle spalle, presentano una serie di problematiche psico-fisiche, che rendono difficoltoso garantire una performance lavorativa efficiente.
Fermo restando che nelle aziende sanitarie, non c’è nessuna attenzione a questa fascia d’età degli infermieri, questi ultimi cosa vorrebbero per la propria carriera per gli anni a venire fino alla pensione?
Un sondaggio condotto nella AUSL di Modena ha indagato lo stato di salute organizzativa dei lavoratori over 50, le loro percezioni, la loro motivazione, le problematiche di salute e le loro proposte utili a stimolare attenzione sul fenomeno dell’invecchiamento professionale ed a ipotizzare azioni di miglioramento da sperimentare in ambito aziendale.
Gli infermieri che hanno risposto al sondaggio, hanno elencato alcune auto strategie utili a mitigare l’impatto del fenomeno dell’invecchiamento e strategie da suggerire al sistema organizzativo.
Auto-strategie:
- Investire nella formazione professionale a livello personale e partecipare a corsi di aggiornamento individuali
- Mantenete un contratto di lavoro part-time
- Fruire di un numero maggiore di ore di riposo
- Ritrovare un uso equilibrato delle assenze da lavoro per il recupero psico-fisico, rivedendo la soglia, per malattia ed uso dei congedi contrattualmente definiti
- Chiedere l’autorizzazione ad assentarsi per congedo ordinario almeno 4-5 giorni consecutivi per riposarsi, programmare meglio le proprie ferie.
Strategie da suggerire al sistema organizzativo:
- Valorizzazione dell’esperienza maturata dall’infermiere anziano, cercando di combinare l’energia e la vitalità dei giovani con le conoscenze e l’esperienza degli anziani. Il valore di un anziano si misura con il riconoscimento del suo bagaglio di competenze ed esperienza acquisita sul campo, con una diversa cultura e con l’essere la chiave della memoria storica dell’azienda , in quanto gli anziani sono fedeli al lavoro per un fattore culturale e generazionale.
- Individuare nell’infermiere anziano colui che possa favorire l’inserimento dei neo assunti. Il mentoring, cioè il processo di trasferimento delle conoscenze prodotto dall’affiancamento dei giovani neoassunti o degli studenti di Infermieristica, può rappresentare un ruolo molto importante nell’organizzazione del lavoro
- Motivare l’infermiere anziano colmando i suoi gap formativi tecnologici. Gli infermieri anziani oggi hanno maggiore difficoltà ad adattarsi alle nuove tecnologie.
- Impiegare gli infermieri anziani in servizi meno stressanti, dove il carico del lavoro è minore, servizi che richiedono esperienza e buone capacità relazionali assai più che resistenza fisica.
- Esonerare il dipendente che ne faccia richiesta dopo i 55 anni dai turni notturni e dai turni di reperibilità e garantire un turno regolare per consentire il recupero psico-fisico.
da: Age managemet nelle aziende sanitarie- Marco Rotondi