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Nursind al convegno sul SSN: il valore sociale e le sfide della professione infermieristica

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 13/11/2024 vai ai commenti

AttualitàGoverno

 

Roma, Camera dei Deputati – In un momento di grande cambiamento e sfide per il sistema sanitario, il sindacato degli infermieri Nursind ha partecipato con un contributo di idee al convegno “Il valore sociale del pubblico impiego nel Ssn”, organizzato da AAROI-EMAC presso la Camera dei Deputati. Il segretario nazionale Andrea Bottega ha portato alla ribalta alcuni aspetti critici della professione infermieristica, evidenziando le divergenze generazionali, le difficoltà nella percezione del valore sociale del ruolo e le problematiche legate alla contrattazione.

Divergenze generazionali nella percezione della professione infermieristica

Nel suo intervento, Bottega ha analizzato la percezione che giovani e anziani infermieri hanno della professione, riportando i risultati di diversi sondaggi condotti da SWG per Nursind. I dati raccolti evidenziano come i giovani siano più orientati a questioni pragmatiche come retribuzione e carriera, lamentando la scarsa autonomia che viene loro riconosciuta. I professionisti più anziani, invece, mantengono una visione più idealistica, assegnando un elevato valore sociale al loro lavoro, ma soffrendo per i carichi di lavoro sempre più pesanti e per turni che diventano progressivamente più insostenibili. Questa differenza generazionale sottolinea il cambiamento nel modo in cui la professione infermieristica viene vissuta e percepita, riflettendo anche le mutate condizioni del contesto sanitario.

Il peso della politica sulla percezione del valore sociale degli infermieri

Durante il suo intervento, Bottega ha richiamato l’attenzione sul ruolo della politica e delle narrazioni pubbliche nella formazione della percezione sociale del ruolo dell’infermiere. Negli ultimi anni, infatti, le etichette di "fannulloni" e "nullafacenti" rivolte ai dipendenti pubblici hanno contribuito a minare l’immagine sociale dei professionisti della sanità, fino a incentivare indirettamente gli episodi di violenza. Gli infermieri, infatti, si trovano quotidianamente esposti a situazioni di rischio e aggressioni, spesso causate da una sottovalutazione delle loro competenze e della loro importanza all’interno del sistema sanitario nazionale. "Il valore sociale della nostra professione – ha dichiarato Bottega – è troppo spesso oscurato da un pregiudizio diffuso, alimentato anche da politiche pubbliche miopi."

Contrattazione e retribuzioni: una questione irrisolta

Altro punto nevralgico del contributo di Nursind al convegno è stato quello della contrattazione e delle retribuzioni. Secondo Bottega, negli ultimi anni si è assistito a un aumento delle retribuzioni dei livelli più bassi, mentre le retribuzioni degli infermieri laureati sono rimaste sostanzialmente invariate. Questo divario rischia di compromettere ulteriormente la percezione del valore professionale degli infermieri qualificati, rendendo meno attrattiva una professione che richiede un impegno e una formazione intensivi. "È fondamentale – ha sottolineato Bottega – riconoscere il valore dei titoli e delle competenze acquisite, in modo che la professione infermieristica possa essere una scelta di carriera valida e sostenibile per i giovani."

Il contributo di Nursind al convegno organizzato da AAROI-EMAC rappresenta una riflessione cruciale sulle problematiche che la categoria infermieristica si trova ad affrontare nel contesto odierno. Tra criticità legate alla percezione sociale, alle condizioni di lavoro e alle retribuzioni, emerge la necessità di un cambiamento che restituisca agli infermieri il valore e il riconoscimento che meritano. Come sottolineato da Andrea Bottega, il futuro della professione infermieristica dipenderà dalla capacità di rivedere le politiche contrattuali e di promuovere una visione più rispettosa e consapevole del ruolo degli infermieri all’interno del sistema sanitario.