Malattia. Il certificato può essere retrodatato? Vediamo quando
L’assenza per malattia è un diritto garantito dalla normativa italiana, ma comporta precisi doveri per il lavoratore. Tra comunicazioni al datore di lavoro, certificazioni mediche e reperibilità per le visite fiscali, è essenziale conoscere e rispettare tutte le regole per evitare sanzioni. Ecco un’analisi dettagliata di ciò che la legge prevede.
1. Certificazione medica: il documento fondamentale
Il certificato di malattia è la prova formale che giustifica l’assenza del lavoratore per motivi di salute. Questo documento viene rilasciato dal medico curante e deve rispettare alcune regole chiave:
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Scadenze:
- Deve essere trasmesso entro due giorni: quello in cui il lavoratore si è assentato e quello successivo.
- Se il certificato arriva oltre il termine, l’INPS non riconoscerà il trattamento economico relativo ai giorni precedenti la visita medica.
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Retroattività:
- Il medico non può redigere certificati retrodatati. Se il lavoratore si reca dal medico giorni dopo l’insorgenza della malattia, non potrà giustificare i giorni precedenti. L’unica eccezione è quando viene richiesta una visita domiciliare. In tal caso, il medico può indicare come decorrenza della malattia il giorno precedente, specificando la motivazione.
2. Comunicazione al datore di lavoro
Il lavoratore deve immediatamente avvisare il datore di lavoro dell’assenza per malattia. Le modalità di comunicazione variano a seconda del contratto collettivo applicato (es. tramite telefono, email, messaggi). L’avviso deve essere tempestivo, poiché il ritardo può essere interpretato come assenza ingiustificata, con conseguenze disciplinari.
3. Visite fiscali e reperibilità: cosa sapere
Durante il periodo di malattia, il lavoratore è obbligato a essere reperibile per eventuali visite fiscali richieste dall’INPS o dal datore di lavoro. Ecco cosa prevede la normativa:
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Fasce di reperibilità:
- Per i lavoratori del settore privato e del settore pubblico: dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 19:00.
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Esenzioni:
- Dipendenti pubblici affetti da:
- Patologie gravi che richiedono terapie salvavita.
- Infortuni sul lavoro riconosciuti dall’INAIL.
- Malattie professionali con causa di servizio riconosciuta dall’INAIL.
- Stati patologici connessi a una invalidità certificata.
- Dipendenti pubblici affetti da:
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Conseguenze della mancata reperibilità:
- Il lavoratore perde il diritto all’indennità economica per i giorni in cui non risulta reperibile senza giustificato motivo.
4. Malattia nei giorni festivi
Se la malattia insorge in giorni festivi o prefestivi, è possibile rivolgersi:
- Al medico di continuità assistenziale.
- Al pronto soccorso.
Questi professionisti possono rilasciare un certificato valido per giustificare l’assenza. Questo è particolarmente utile nei fine settimana o per prolungare un certificato che copre solo fino al venerdì.
5. Malattia all’estero: come comportarsi
La normativa distingue due casi principali:
Malattia in un Paese europeo o convenzionato con l’Italia
- Il lavoratore deve ottenere una certificazione medica da un’apposita istituzione sanitaria estera.
- Il certificato deve essere inviato entro 3 giorni sia all’INPS che al datore di lavoro.
Malattia in uno Stato extraeuropeo non convenzionato
- Il lavoratore deve farsi rilasciare una certificazione medica da un medico locale.
- Il documento deve essere legalizzato presso il Consolato Italiano nel Paese di soggiorno.
- Deve essere trasmesso entro 2 giorni all’INPS e al datore di lavoro.
In entrambi i casi, la mancata osservanza delle regole può comportare la perdita del diritto all’indennità economica.
6. Malattia e ferie: diritti e obblighi
Se la malattia si verifica immediatamente prima delle ferie già programmate:
- Il lavoratore non è obbligato a rientrare al termine della malattia, a condizione che il periodo di ferie sia stato concordato.
- La malattia non può essere utilizzata per richiedere modifiche arbitrariamente alle date di ferie.
7. Conseguenze in caso di irregolarità
La mancata osservanza degli obblighi legati alla malattia può portare a conseguenze significative:
- Perdita del trattamento economico:
- L’INPS non riconosce l’indennità per le giornate non coperte da certificazione medica valida.
- Sanzioni disciplinari:
- Il datore di lavoro può contestare l’assenza come ingiustificata e applicare provvedimenti disciplinari, fino al licenziamento in casi estremi.