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Stop al Contratto, aumenti di stipendio congelati per un anno. Naddeo (ARAN) spiega perché

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 16/01/2025

Contratto Nazionale

Un’occasione persa per colpa del protagonismo di qualcuno”, rimarca il sindacato NurSind, che si era dichiarato pronto a firmare. Ma l’accordo per il rinnovo del contratto del comparto sanità è saltato, lasciando 581mila lavoratori a bocca asciutta.

Sette mesi di intense negoziazioni si sono concluse con un nulla di fatto. Il sindacato degli infermieri Nursind, che aveva espresso la propria disponibilità alla firma, non nasconde la delusione per un esito che definisce amaro. La trattativa, che coinvolgeva il rinnovo contrattuale per infermieri, tecnici, amministrativi e personale sanitario non medico del Servizio Sanitario Nazionale, è ora sospesa in un clima di tensione e incertezza.

Dalla parte dell’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni), il presidente Antonio Naddeo non nasconde il rammarico per il fallimento del tavolo e in un’intervista rilasciata al quotidiano online Nursind Sanità,  dichiara: “Abbiamo esplorato tutte le vie per giungere a un accordo. Inoltre, sta per partire il periodo di elezioni delle Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie), durante il quale il conflitto sindacale sarà più aspro, rendendo oggettivamente complicato programmare nuovi incontri per il rinnovo del contratto”.

I nodi ancora irrisolti

Ad oggi, stabilire dei tempi per un ritorno al tavolo negoziale appare impossibile. Lo stesso Naddeo chiarisce“Non esiste un cronoprogramma. Noi abbiamo utilizzato tutte le risorse disponibili per il contratto, circa due miliardi, e migliorato le condizioni di lavoro quanto possibile. Qualcuno le ha definite scatole vuote, io ritengo di no, e cercheremo di comunicarlo”.

Semre come riportato da Nursind Sanità, il contratto in discussione prevedeva uno stanziamento complessivo di 1,78 miliardi di euro, con un aumento medio di 172 euro per tredici mensilità, pari al 6,9% in più rispetto agli stipendi attuali. Oltre agli incrementi salariali, sul tavolo c’erano importanti innovazioni normative: il sistema degli incarichi, l’accesso all’area di elevata qualificazione, lo smart working, ferie e la conciliazione vita-lavoro. Tra le voci più significative figuravano inoltre 175 milioni destinati all’indennità di pronto soccorso, 35 milioni per l’indennità di specificità infermieristica e 15 milioni per l’indennità di tutela del malato.

Le prospettive future

A fronte di una situazione così incerta, Naddeo rilancia la palla nel campo dei sindacati che non hanno sottoscritto l’accordo: “Sul che fare, lo si può chiedere anche ai sindacati che non hanno firmato. Probabilmente una strategia ce l’avranno. Una cosa è certa: i tempi per definire una trattativa e il successivo periodo di controllo non sono brevi”.

Nonostante tutto, il presidente dell’Aran prova a ipotizzare un orizzonte temporale per l’erogazione delle risorse previste dal contratto: “Queste risorse potranno arrivare verso la fine dell’anno”.

Nel frattempo, i 581mila lavoratori del comparto sanità rimangono senza risposte concrete. Resta ora da capire come e quando si potrà riprendere il dialogo, con il rischio che le tensioni sindacali e i tempi tecnici rendano sempre più lontana una soluzione concreta.