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Sanità in crisi all'AST di Ascoli Piceno: il NurSind denuncia condizioni insostenibili

La Redazionedi
La Redazione
Pubblicato il: 07/02/2025

MarcheNurSind dal territorio

 

Ascoli Piceno – Clima lavorativo in rapido deterioramento, carichi di lavoro insostenibili e mancate risposte da parte della direzione aziendale: è questa la denuncia che arriva da Maurizio Pelosi, segretario territoriale del NurSind di Ascoli Piceno, che lancia l'allarme sulle condizioni dei professionisti sanitari dell'AST locale.

"Ci troviamo ancora una volta a dover evidenziare una situazione lavorativa che sta diventando sempre più insostenibile. Il clima all’interno delle unità operative si sta deteriorando rapidamente e l’assenza di soluzioni concrete sta spingendo i lavoratori verso decisioni irrevocabili", afferma Pelosi, descrivendo uno scenario preoccupante per la sanità pubblica locale.

Mancanza di mobilità interna

Uno dei problemi principali evidenziati dal sindacato è l'assenza di una procedura di mobilità interna per unità operativa. "La mancanza di un bando di mobilità limita la possibilità per i professionisti di collocarsi in un ambito lavorativo che rispecchi al meglio le loro competenze e necessità, con ricadute negative sulla serenità del personale", sottolinea Pelosi.

Il part-time dimenticato

Da anni non viene pubblicato un bando per il part-time, una carenza che impedisce a molti professionisti di conciliare vita lavorativa e personale. "Non possiamo continuare a ignorare il bisogno di flessibilità dei lavoratori, specialmente in un settore così esigente come quello sanitario", aggiunge il segretario del NurSind.

Ore di lavoro in eccesso e ferie arretrate

La mole di ore straordinarie accumulate dai professionisti e il numero di giorni di ferie arretrate, che superano il centinaio, sono un campanello d'allarme. "Nessuna azienda può pensare di continuare a chiedere il massimo impegno ai propri lavoratori senza restituire loro il giusto equilibrio tra vita e lavoro", denuncia Pelosi.

Turni senza criterio per OSS e infermieri

A peggiorare la situazione, il trattamento riservato a operatori sociosanitari (OSS) e infermieri, costretti a spostarsi tra più reparti senza un’adeguata programmazione. "Gli OSS e gli infermieri vengono trattati come trottole, costretti a saltare da un reparto all’altro o a gestire più reparti contemporaneamente. Questo non è sostenibile", afferma il segretario territoriale.

Matrice oraria imposta senza confronto

Il NurSind contesta anche la gestione degli orari di lavoro. "La scelta del profilo orario e della matrice dei turni h24 non può avvenire senza un reale coinvolgimento dei lavoratori. Continuare a imporre decisioni senza confronto porta solo a un malcontento crescente", avverte Pelosi.

Mensa e tempo divisa: costi in aumento e diritti ignorati

Tra le criticità sollevate, anche l'aumento del costo della mensa e il mancato riconoscimento del tempo impiegato per indossare la divisa. "L’aumento del costo mensa da 1,03 a 7 euro per i lavoratori che effettuano turni da 6 ore rappresenta un ulteriore aggravio. Inoltre, il mancato riconoscimento del tempo divisa da oltre sette anni evidenzia una persistente disattenzione nei confronti dei lavoratori", afferma il segretario del sindacato.

Professionisti in fuga: l’allarme del NurSind

Pelosi usa una metafora chiara per descrivere la situazione: "Immaginate una nave in mare aperto, con la ciurma costretta a remare senza mai fermarsi, senza poter scegliere la rotta e senza avere la certezza di una terra ferma dove riposare. Arriva il momento in cui l’equipaggio, sfinito, decide di abbandonare la nave e cercare un porto più sicuro, piuttosto che affondare con essa".

Secondo il NurSind, sempre più professionisti stanno prendendo decisioni drastiche, valutando opportunità nel privato o all'estero. "Quando ci si accorgerà che i posti vuoti sono più delle sedie occupate, forse sarà troppo tardi per intervenire", conclude Pelosi.

La richiesta urgente del NurSind

Il sindacato chiede con forza un intervento immediato da parte dell'azienda sanitaria: "Chiediamo con urgenza che l’azienda prenda atto di questa realtà e dia risposte chiare e concrete. Il tempo delle attese è finito".