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ECM, arriva il nuovo piano triennale. Crediti extra, ecco per chi

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 21/03/2025

FormazioneProfessione e lavoro

La formazione continua per i professionisti sanitari entra in una nuova fase. Il Programma Nazionale ECM 2023-2025, approvato dalla Commissione Nazionale per la Formazione Continua (CNFC), traccia una linea netta verso l’innovazione tecnologica, il miglioramento qualitativo e una maggiore accessibilità, con l’obiettivo di rendere il sistema più efficace, equo e allineato alle sfide contemporanee della sanità.

Formazione ibrida e tecnologie emergenti

Uno dei pilastri del piano è l’introduzione di nuove tipologie formative. Dopo la pandemia, che ha imposto una flessibilità forzata, la CNFC ha deciso di stabilizzare l’esperienza e aprire definitivamente alla formazione “ibrida” – eventi in presenza trasmessi anche in modalità FAD sincrona – e al modello blended tra FAD sincrona e asincrona. Non solo. Nel 2025 si prevede un’accelerazione sull’utilizzo del metaverso, realtà virtuale, gamification e simulazione, per rendere l’apprendimento più interattivo e vicino alle esigenze dei professionisti.

L’obiettivo è chiaro: superare la formazione passiva e promuovere esperienze multidisciplinari che integrino teoria, pratica e confronto diretto sul campo. La CNFC punta a coinvolgere tutte le professioni sanitarie in un approccio integrato che valorizzi la cooperazione tra competenze diverse.

Qualità sotto la lente: una rete di osservatori

Il miglioramento della qualità è un’altra direttrice fondamentale. Dopo la sperimentazione del 2024, la CNFC valuterà nel 2025 se rendere stabili le nuove schede di qualità e le modalità di verifica. Centrale sarà la rete degli Osservatori regionali, coordinati dall’Osservatorio nazionale, per uniformare gli standard e diffondere le buone pratiche.

Un altro punto cruciale riguarda la verifica dell’impatto della formazione sull’attività professionale: non basta partecipare agli eventi, serve capire se e come migliorano le competenze sul campo. La CNFC lavorerà a strumenti concreti per misurare questi effetti, sia a livello individuale che organizzativo.

Accessibilità e diritti: la formazione per tutti

Il diritto alla formazione continua non può essere ostacolato da barriere fisiche o digitali. Per questo il piano 2025 include misure concrete per migliorare l’accesso alla FAD per persone con disabilità, con informazioni trasparenti sulla fruibilità degli eventi e la modifica delle checklist qualitative per premiare i provider che investono sull’accessibilità.

Un focus sarà anche sulle professioni sanitarie “dimenticate” dal sistema ECM. Verrà avviata un’analisi approfondita per individuare carenze nell’offerta formativa e colmarle, con l’obiettivo di garantire un accesso equo a tutti i professionisti, indipendentemente dalla specializzazione.

Temi nazionali prioritari: digitale, infezioni ospedaliere e sicurezza

La CNFC ha identificato una serie di tematiche come “prioritarie”, su cui concentrare l’attenzione formativa. Sono aree strategiche per la salute pubblica e la qualità del sistema, e per questo gli eventi che le trattano offrono ai discenti un incentivo concreto: 0,3 crediti ECM aggiuntivi per ogni ora di formazione.

Tra queste, l’innovazione digitale ha un ruolo centrale. Con la trasformazione tecnologica in atto, è essenziale che i professionisti sanitari non solo conoscano le nuove tecnologie, ma sappiano integrarle nei processi di cura, prevenzione e diagnosi. La formazione digitale non si limita alla tecnica, ma include aspetti organizzativi, etici e relazionali legati all’uso di strumenti avanzati. I dati parlano chiaro: negli ultimi anni i corsi su sanità digitale sono cresciuti del 70%, ma l’obiettivo del piano triennale è consolidare e strutturare questa offerta, portandola a standard elevati di qualità.

La prevenzione delle infezioni ospedaliere è un’altra priorità. Con il PNRR, il sistema sanitario si è impegnato a formare oltre 290.000 professionisti su questa criticità. Le infezioni nosocomiali, spesso sottovalutate, rappresentano un problema serio sia per i pazienti che per la sostenibilità del SSN. La CNFC ha incluso questa formazione tra le tematiche nazionali proprio per garantire un impatto capillare e un reale miglioramento degli standard assistenziali.

Infine, la sicurezza dei professionisti sanitari. Il fenomeno delle aggressioni al personale medico e infermieristico è diventato troppo frequente per essere ignorato. Oltre a politiche di prevenzione e monitoraggio, serve una formazione mirata: il personale deve essere in grado di riconoscere i segnali di rischio, gestire situazioni critiche e sapere come reagire. La CNFC ha reso questo tema un’area prioritaria, incentivando i corsi dedicati e coinvolgendo anche l’Osservatorio Nazionale sulla Sicurezza.

Accanto a questi, il piano ECM include anche la One Health – approccio integrato tra salute umana, animale e ambientale – e la preparazione alle pandemie, due temi che, dopo l’esperienza del Covid-19, hanno assunto un peso strategico. La formazione deve abbracciare una visione più ampia e integrata della salute, dove la collaborazione tra discipline è la chiave per affrontare le nuove minacce sanitarie.

Un sistema che si evolve

Nel 2025 ci sarà anche un evento nazionale ECM per discutere i dati, confrontarsi sui risultati e rilanciare l’attenzione sulla centralità della formazione continua nel sistema sanitario. Si parla anche di migliorare il portale informatico ECM e istituire un albo nazionale dei provider per una maggiore trasparenza.

Il piano triennale ECM non è solo una serie di buone intenzioni, ma un programma dettagliato che mira a cambiare volto alla formazione continua. Più innovativa, più accessibile, più utile. Ora si tratta di metterlo in pratica.

 

allegato: ecm