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Case popolari a canoni calmierati per infermieri e medici del VCO

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 25/08/2025

AttualitàPiemonte

Un piano di accoglienza abitativa per attrarre personale sanitario nelle aree di confine e contrastare la fuga verso la Svizzera.

La carenza di personale sanitario nelle province di confine continua a rappresentare una vera emergenza. Nel Verbano Cusio Ossola (VCO), dove i reparti ospedalieri sono spesso costretti a ricorrere a gettonisti e i bandi di assunzione rimangono deserti, i Comuni e l’ASL stanno sperimentando una nuova strada: garantire agli infermieri, ai medici e agli OSS in arrivo un alloggio a prezzi calmierati, almeno nei primi mesi di lavoro.

L’idea nasce dal sindaco di Ornavasso, Filippo Cigala Fulgosi, e si è tradotta in una proposta condivisa dai sindaci dell’ASL VCO, inviata all’assessore regionale Maurizio Marrone e subito accolta. La modifica normativa prevede di equiparare il personale sanitario alle forze dell’ordine e ai vigili del fuoco, riservando loro una quota di alloggi popolari gestiti dall’ATC Piemonte Nord.

A definire le modalità di accesso saranno i Comuni, con bandi specifici. “Sappiamo che servono soluzioni strutturali – spiega Cigala Fulgosi – ma offrire alloggi temporanei a prezzi contenuti può facilitare l’inserimento degli operatori sanitari e consentire loro di ambientarsi nel territorio”.

Il VCO è tra le zone più esposte al fenomeno della “fuga” di infermieri e medici verso la vicina Svizzera, attratti da stipendi ben più alti. In più, essendo un’area turistica, il mercato degli affitti è scarso e spesso inaccessibile per chi arriva da fuori provincia.

Secondo Marco Marchioni, presidente dell’ATC, a breve saranno resi disponibili nuovi appartamenti ristrutturati a Verbania e Domodossola, mentre ulteriori alloggi saranno recuperati grazie a un finanziamento regionale.

Il direttore generale dell’ASL VCO, Francesco Cattel, ha annunciato inoltre il nuovo PAS – Piano di Accoglienza Sanitaria, che comprende anche un regolamento per l’assegnazione di appartamenti di proprietà dell’ASL a canoni calmierati, sul modello di esperienze già avviate in Lombardia e Veneto.

Un’iniziativa che, se estesa, potrebbe rappresentare un incentivo concreto per infermieri, medici e operatori socio-sanitari disposti a trasferirsi in aree periferiche, oggi in grave difficoltà di reclutamento.