Mondragone, distretto senza neurologo: visite domiciliari bloccate e disagi per gli utenti
Il trasferimento del professionista a Sessa Aurunca lascia scoperta l’area del litorale domizio. Il NurSind denuncia: “Sanità malgestita, pagano i cittadini”
Mondragone (CE) – Grave disservizio nel distretto sanitario del litorale domizio: da giorni non è più possibile prenotare visite neurologiche domiciliari a causa dell’assenza dello specialista. Il neurologo in servizio è stato infatti trasferito nell’area Sessa Aurunca–Cellole, ma la sua figura non è mai stata sostituita.
A farne le spese sono soprattutto gli utenti fragili, spesso non in grado di recarsi autonomamente in ospedale, per i quali le visite domiciliari rappresentavano l’unica opzione possibile. Nella giornata di ieri, una cittadina si è recata presso la struttura di via Adelchi Fantini per prenotare una visita neurologica per un familiare, ma allo sportello del Centro Unico di Prenotazione l’unico impiegato presente le ha risposto con un semplice – e desolante – “il medico non c’è”.
Dopo una mattinata persa tra spostamenti, attese e speranze disattese, all’utente non è rimasto altro che tornare a casa e rivolgersi al medico di base per cercare soluzioni alternative. Fortunatamente, nell’attesa non si sono registrati episodi di tensione, anche se alcuni cittadini riferiscono che in passato non sono mancati momenti di esasperazione.
Il disagio è frutto di una scelta organizzativa che ha spostato il problema, senza risolverlo. Se da un lato i territori di Sessa Aurunca e Cellole da tempo lamentavano la carenza di specialisti – in particolare presso l’ospedale San Rocco – dall’altro oggi è Mondragone a pagare il prezzo di questo “trasferimento”.
A denunciare pubblicamente la situazione è Antonio Eliseo, segretario regionale del NurSind in Campania:
“La carenza di specialisti ambulatoriali è una criticità che la Direzione Generale si trascina da anni, senza riuscire a trovare soluzioni efficaci. Ora mancano i neurologi a Mondragone e i pediatri a Sessa Aurunca. Tutto questo ha conseguenze gravissime sull’assistenza sanitaria ai cittadini. E il problema non riguarda solo gli specialisti: anche il personale del Comparto e delle Rems è in sofferenza. Quello che stiamo pagando è il prezzo di una pessima gestione e amministrazione della sanità pubblica”.
Il sindacato delle professioni infermieristiche punta il dito contro una direzione generale che sembra rincorrere le emergenze invece di programmare interventi strutturali. Intanto, a Mondragone, continua l’attesa per un sostituto che restituisca ai cittadini un servizio essenziale, troppo spesso dimenticato.