Querceta (LU), automedica a rischio stop: NurSind denuncia carenze gravi di personale
Saltano i turni notturni per mancanza di infermieri. NurSind: "Morale a pezzi, istituzioni assenti. La salute dei cittadini è in pericolo"
Viareggio, 26 luglio 2025 – La situazione dell’automedica di Querceta è diventata insostenibile. A lanciare un grido d’allarme è il NurSind, sindacato delle professioni infermieristiche, che denuncia una drammatica carenza di personale sanitario, tale da rendere inoperativa l’automedica in più turni notturni.
"In alcune recenti notti – dichiara Paola Costagli, dirigente sindacale del NurSind – l’automedica non ha potuto garantire il servizio per l’assenza di infermieri. Il medico è stato dirottato su un’ambulanza con a bordo volontari. Pur riconoscendo il valore inestimabile del volontariato, è evidente che l’efficienza e la sicurezza dell’intervento d’urgenza ne risentono fortemente senza una squadra sanitaria completa".
Il mezzo, essenziale per la copertura di un’ampia area che va da Pietrasanta a Forte dei Marmi fino all’entroterra versiliese, non può continuare a operare in questo stato di precarietà.
La denuncia del NurSind non si limita al servizio 118. Il sindacato evidenzia anche una condizione generale di sofferenza nei reparti ospedalieri, dove infermieri, OSS e ostetriche sono costretti a turni massacranti, ferie ridotte al minimo e continui salti di riposo.
"Da mesi – continua Costagli – segnaliamo che il personale lavora con turni di 12 ore, spesso senza riposi, per garantire le ferie estive. È una situazione che non è più sostenibile".
Nemmeno i rinforzi stagionali sembrano bastare.
"I progetti sanitari estivi messi in campo non coprono le reali necessità della popolazione, aumentata dall’afflusso turistico. E in molti reparti – prosegue – gli OSS sono presenti solo di giorno, lasciando scoperti i turni notturni e aggravando il carico di lavoro degli infermieri".
A fare eco alle denunce di Costagli, anche Maurizio Ravecca, dirigente NurSind per il Presidio Ospedaliero del Versilia:
"Il morale degli operatori è ai minimi storici – afferma – siamo al limite della resistenza lavorativa e psicofisica. L’assenza totale di comunicazione da parte dei vertici aziendali rende tutto ancora più difficile".
Infine, l’appello accorato del sindacato:
"Serve un intervento deciso da parte delle istituzioni – concludono Costagli e Ravecca – con un piano straordinario di assunzioni, una reale valorizzazione del personale e una riorganizzazione dei servizi. Non si può continuare a gestire la sanità pubblica con soluzioni tampone. Se non ci saranno risposte adeguate, ci mobiliteremo per tutelare i diritti dei lavoratori e dei cittadini. È tempo di agire".