Sanità, NurSind: basta fuga dal pubblico, ora incentivi e dignità per il personale
Oggi il confronto con l’assessore Riccardi: sul tavolo risorse, organici e stop alle esternalizzazioni. Il sindacato infermieristico insieme a Uil Fpl chiede un’inversione di rotta sulla sanità pubblica.
Giornata cruciale per il futuro del personale sanitario in Friuli Venezia Giulia. È previsto per oggi il faccia a faccia tra i sindacati del comparto e dei medici con l’assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi. Stando alle anticipazioni, al centro dell’incontro ci saranno nuove risorse economiche e il tema – sempre più urgente – delle esternalizzazioni.
Per il comparto, NurSind e Uil Fpl hanno già messo nero su bianco le richieste che porteranno al tavolo. In una nota congiunta firmata dai segretari territoriali Luca Petruz (NurSind) e Stefano Bressan (Uil Fpl), le sigle puntano il dito su precarietà, condizioni di lavoro insostenibili e scelte politiche che, a loro dire, stanno favorendo una deriva privatistica del sistema sanitario regionale.
“Non è più tempo di attese” – scrivono i due sindacati – “ogni giorno migliaia di professionisti operano in prima linea per garantire assistenza e cure. È ora di riconoscere, anche economicamente e professionalmente, questo impegno.”
Le richieste in dettaglio
Al centro della piattaforma rivendicativa ci sono:
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l’aumento del trattamento economico accessorio per tutti i profili del comparto;
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la stabilizzazione dei precari;
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il rafforzamento degli organici;
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incentivi specifici per chi lavora in aree disagiate.
Ma il punto politico più netto è la critica all’esternalizzazione dei servizi, definita “selvaggia” e indicata come uno dei principali fattori di indebolimento della sanità pubblica.
“Assistiamo a un progressivo smantellamento del sistema pubblico a favore di logiche di mercato”, denunciano NurSind e Uil Fpl, “che privilegiano il profitto sulla salute dei cittadini. Serve un’inversione di rotta, con investimenti mirati su ospedali e servizi territoriali.”
Stop alla fuga dei professionisti
Il sindacato degli infermieri lancia un allarme chiaro: la vera emergenza non è la mobilità dei pazienti, ma la fuga degli operatori sanitari. Per questo chiede alla Regione di istituire un vero e proprio “incentivo anti-fuga”, destinando risorse a chi sceglie di restare nel pubblico.
L’idea è quella di un pacchetto integrato che includa agevolazioni per alloggi, percorsi di carriera, formazione e welfare aziendale, in grado di rendere il Sistema Sanitario Regionale più competitivo rispetto al settore privato e alle altre Regioni.
L’incontro di oggi con l’assessore Riccardi si preannuncia dunque come uno snodo decisivo. Per i professionisti della sanità non è solo una questione contrattuale, ma una battaglia per dare dignità al lavoro e salvaguardare il diritto universale alla salute.