NurSind Lombardia interviene a tutela del lavoro degli infermieri dei Centri Psico Sociali
Regione Lombardia, con la DGR XII/3720 del 30 dicembre 2024, ha approvato le cosiddette Regole di Sistema per il 2025, provvedimento che definisce gli indirizzi di programmazione del SSR per l'esercizio 2025.
All’interno di questo complesso sistema di regole, ha destato particolare preoccupazione quanto contenuto nell’appendice 5, ovvero quando si fa riferimento alla seguente indicazione: “Al fine di garantire la corretta gestione dell’accesso diretto ai CPS e agli Ambulatori, i servizi devono prevedere (dove non già presente) un modello strutturato di accoglienza e/o triage che processi le richieste pervenute. I servizi, arruolando le indicazioni del Ministero della Salute inerenti le classi di priorità, adottano criteri utili ad attestare in tali classi la domanda del cittadino rispettando anche i principi di equità, trasparenza nonché di coerenza con le norme nazionali in tema di salute, oltre a identificare il tipo di prestazione da erogare e il professionista da coinvolgere (psichiatra, psicologo, altro medico)”.
Questo passaggio ha spinto numerosi colleghi di molti Centri Psico Sociali (CPS) della Lombardia a contattare il NurSind per chiedere un coinvolgimento attivo a tutela delle attività lavorative.
“Nell’interpretare il pensiero degli infermieri lombardi - interviene Donato Cosi, coordinatore regionale NurSind per la Lombardia - che operano nei Servizi di Salute Mentale, portatori di grande esperienza, competenza e professionalità, siamo convinti della grande opportunità che ci viene offerta con questa importante innovazione, tuttavia siamo preoccupati per le modalità, apparentemente improvvisate, con le quali si vogliono riorganizzare i CPS. Per attivare un “[…] modello strutturato di accoglienza e/o triage […]” è necessario che gli infermieri degli Ambulatori Psichiatrici e dei CPS si ritrovino, in gruppi di lavoro opportunamente attivati al fine di poter individuare una modalità, descritta in letteratura o già utilizzata in altri Servizi, per poterla adeguare alla loro realtà lavorativa. Siamo invece a conoscenza di Aziende dove i vertici hanno deciso di adottare le indicazioni di Regione attraverso direttive calate dall’alto, ponendo le equipe infermieristiche in una situazione di insicurezza e precarietà”.
NurSind Lombardia, con la finalità di chiedere maggiori chiarimenti agli interlocutori di Regione Lombardia, ha scritto una lettera al Dott. Mario Giovanni Melazzini, Direttore Generale Welfare, e al Dott. Guido Bertolaso, Assessore al Welfare (vedi allegato).
In effetti i dubbi dei colleghi e del NurSind Lombardia sono molti: ad esempio, in una situazione di “accesso diretto” del cittadino, ovvero senza un’impegnativa del MMG, gli infermieri vengono posti in una pericolosa situazione decisionale: che tipo di visita assicurare all’utente? Psichiatrica o psicologica? Si tratta di una visita urgente o differibile? È necessario inviare il cittadino al proprio MMG, al PUA della Casa di Comunità o al Pronto Soccorso ospedaliero?
“Come detto, gli infermieri sono pronti ad accettare qualsiasi sfida - continua Donato Cosi - che li indirizzi verso un percorso di crescita professionale e che nel contempo valorizzi le loro capacità e migliori la risposta clinico-assistenziale al paziente, ma tutto questo va fatto stabilendo le giuste procedure, le giuste modalità e che utilizzi gli strumenti più adatti. Chiediamo, pertanto, a Regione Lombardia il massimo coinvolgimento dei colleghi infermieri, sia dei vertici degli Ordini Professionali, sia degli infermieri dei servizi territoriali psichiatrici. Il cambiamento deve passare dalle teste di tutti e non può essere calato dall’alto con le modalità a cui stiamo assistendo in questi ultimi mesi”.
Attendiamo, quindi, una risposta da Regione Lombardia in merito alla quale vi terremo costantemente informati.
In allegato: lettera per Regione Lombardia del 12 maggio 2025