NurSind Bologna: Infermieri costretti a dormire in auto. Parcheggi? Un incubo quotidiano
La denuncia: “Pendolari partono all’alba, multe salate, stress insostenibile. Le istituzioni dove sono?”
BOLOGNA – 13 MAGGIO 2025 – Dormire in auto per essere pronti in caso di reperibilità. Partire da casa tre ore prima per tentare la fortuna di trovare un posto libero. Subire multe salatissime o vedere la propria auto rimossa a fine turno, dopo aver salvato vite. Questo è il drammatico prezzo che molti infermieri e operatori sanitari pagano ogni giorno a Bologna, Imola, al Rizzoli e al Sant’Orsola. A denunciarlo con forza è il Nursind Bologna, il sindacato delle professioni infermieristiche, per voce della sua segretaria territoriale Antonella Rodigliano.
“Quella dei parcheggi è una vergogna che pesa come un macigno sulla pelle dei nostri infermieri – afferma Rodigliano –. In una città come Bologna, con cantieri ovunque e posti auto sempre più ridotti, è diventata un’impresa disperata anche solo arrivare al lavoro. E non stiamo parlando di impiegati qualsiasi, ma di professionisti della salute che ogni giorno affrontano turni massacranti per tenere in piedi il nostro sistema sanitario”.
Il racconto è inquietante. Ci sono pendolari che partono all’alba per evitare di arrivare in ritardo, altri che si rifugiano in auto di notte pur di non mancare a una chiamata urgente. “Molti finiscono per parcheggiare dove capita, nella disperazione – continua Rodigliano –. E si ritrovano con la macchina portata via dal carro attrezzi e centinaia di euro da pagare. Oltre al danno fisico e psicologico, anche la beffa economica”.
Secondo il sindacato, i cantieri in città e dentro gli ospedali stanno rendendo la situazione ancora più ingestibile. “Molti parcheggi sono scomparsi o sono diventati inaccessibili. La vita degli operatori sanitari sta diventando un percorso a ostacoli continuo, un logoramento costante che mette a rischio la salute di chi dovrebbe invece occuparsi della salute degli altri”.
Il Nursind chiede un intervento immediato e deciso. “Non possiamo più accettare silenzi e promesse – incalza Rodigliano –. Servono soluzioni ora. Le aziende sanitarie devono trovare alternative. Il Comune di Bologna non può più ignorare questa emergenza. E i parcheggi gestiti da privati? Si trovino accordi, si garantiscano spazi dedicati. Il nostro personale merita rispetto e condizioni di lavoro dignitose”.
Il grido d’allarme è chiaro: la misura è colma. “Ogni giorno che passa, il sacrificio chiesto agli infermieri aumenta. Ma nessuno può resistere in eterno. Chi lavora per curare gli altri non può essere lasciato solo a lottare anche solo per arrivare a timbrare il cartellino”.