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L’ Assistente Infermiere, risponde direttamente delle prestazioni affidate. Facciamo chiarezza

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 24/06/2025

Contratto Nazionale

 

Rivoluzione nei team assistenziali: introdotta una nuova figura professionale intermedia tra l’OSS e l’infermiere. Normata la qualifica, definite le competenze e strutturato il percorso formativo.

Dopo anni di confronto e sperimentazioni regionali, l’Italia definisce in modo ufficiale e uniforme la figura dell’Assistente Infermiere. Con l’approvazione del nuovo Accordo Stato-Regioni, viene istituito un profilo intermedio tra l’Operatore Socio Sanitario (OSS) e l’Infermiere, previsto dall'articolo 17 del nuovo CCNL 2022/2024, che riporta alla declaratoria allegato A, destinato a colmare il divario operativo nella risposta ai bisogni sanitari a bassa complessità clinica ma ad alta intensità assistenziale.

Una figura riconosciuta a livello nazionale

L’Assistente Infermiere è inserito tra gli operatori di interesse sanitario ai sensi dell’art. 1, comma 2, della Legge 43/2006, con un’identità professionale riconducibile ai profili socio-sanitari della Legge 3/2018. Per accedere a questa qualifica è necessario essere già in possesso della qualifica di OSS, cui segue un ulteriore percorso formativonormato a livello nazionale.

Cosa fa l’Assistente Infermiere

Nel team assistenziale, l’Assistente Infermiere:

  • collabora con l’infermiere nell’esecuzione di attività sanitarie standardizzate;

  • svolge interventi diretti alla persona per l’assistenza sanitaria quotidiana;

  • garantisce supporto gestionale, organizzativo e formativo;

  • opera su indicazione dell’infermiere, mantenendo comunque responsabilità sulla correttezza delle attività svolte.

I suoi compiti si collocano in ambiti di bassa discrezionalità decisionale, in modo da ottimizzare i tempi, le competenze e l’efficacia dell’intera equipe assistenziale.

Contesti operativi

L’Assistente Infermiere trova impiego in:

  • strutture ospedaliere e residenziali,

  • ambulatori, servizi domiciliari, hospice,

  • centri per disabilità e assistenza integrata,

  • tutti i contesti in cui si rileva un bisogno di assistenza sanitaria standardizzata, anche sulla base di modelli organizzativi in evoluzione.

Relazione con l’infermiere e le altre figure professionali

Il nuovo operatore lavora sotto la supervisione diretta dell’infermiere, secondo la pianificazione assistenziale definita. Il modello è multiprofessionale e integrato, dove l’Assistente Infermiere:

  • riceve compiti attribuiti esplicitamente dall’infermiere;

  • riferisce l’esito delle attività svolte;

  • garantisce la sicurezza propria e dell’assistito;

  • opera in ambiti altamente standardizzati, contribuendo alla continuità assistenziale.

Competenze minime e aree di intervento

Le competenze dell’Assistente Infermiere sono raggruppate in due macro-aree:

  1. Tecniche e interventi assistenziali sanitari e di primo soccorso;

  2. Organizzazione e integrazione con l’equipe professionale.

Le abilità minime e le conoscenze essenziali sono specificate nell’Allegato 1 dell’accordo e costituiscono il riferimento per la progettazione dei corsi.

Percorso formativo: durata, contenuti, accesso

Requisiti di accesso

  • Qualifica OSS + diploma di scuola secondaria superiore quinquennale;

  • Esperienza di almeno 24 mesi come OSS;

  • Deroga per OSS privi di diploma ma con almeno 5 anni di esperienza negli ultimi 8 anni: obbligo di frequentare un modulo propedeutico di 100 ore (logica, biologia, scrittura, matematica, comprensione del testo).

Struttura del corso

  • Durata: 500 ore minime (tra 6 e 12 mesi);

  • Teoria: almeno 200 ore;

  • Tirocinio: almeno 280 ore;

  • Simulazioni/ esercitazioni: almeno 20 ore;

  • Lezioni in presenza, con possibili moduli FAD (solo per l’area relazionale).

Aree disciplinari teoriche

  • Rilevazione parametri vitali e segni clinici;

  • Gestione del dolore e cure di fine vita;

  • Preparazione e somministrazione di prescrizioni terapeutiche;

  • Relazioni professionali ed etica.

Docenza e tutoraggio

  • Docenti con laurea triennale attinente e almeno 3 anni di esperienza negli ultimi 5;

  • Il corso è coordinato da un infermiere con laurea magistrale;

  • Il tirocinio è guidato da tutor infermieri con almeno 2 anni di esperienza.

Tirocinio: guida, valutazione e luoghi

Il tirocinio si articola in:

  • Massimo tre esperienze presso enti pubblici o privati accreditati;

  • Fino al 30% delle ore svolte nella struttura in cui l’operatore già lavora, se coerente;

  • Supervisione di tutor infermieri, con la collaborazione di guide di tirocinio interne alle strutture.

Esame finale e attestato

L’esame di qualifica, necessario per l’esercizio della professione, comprende:

  • Prova teorica;

  • Prova pratica;

  • Commissione d’esame mista: rappresentanti regionali, infermieri esterni, tutor, docenti.

L’attestato rilasciato è valido a livello nazionale e consente l’inserimento in ogni contesto che preveda la figura. Vengono anche rilasciate le certificazioni in materia di sicurezza sul lavoro.

Aggiornamento obbligatorio e riconoscimento di titoli pregressi

  • Formazione continua obbligatoria: almeno 1 ora di aggiornamento per ogni mese lavorato;

  • Completamento possibile entro il triennio successivo;

  • Obbligo a carico anche degli enti privati e del SSR;

  • Titoli pregressi (come OSS con formazione complementare) sono equipollenti, con obbligo di aggiornamento di almeno 30 ore nei tre anni successivi all’entrata in vigore del decreto attuativo;

  • Possibile riconoscimento crediti formativi per abbreviare i corsi;

  • Titoli esteri validi solo se riconosciuti dal Ministero della Salute.

Una svolta concreta per il sistema sanitario

L’istituzione della figura dell’Assistente Infermiere è un punto di svolta strategico per la sanità pubblica e privata italiana. Un profilo che:

  • valorizza gli OSS con esperienza,

  • alleggerisce il carico dell’infermiere,

  • garantisce una migliore risposta ai bisogni sanitari standardizzati,

  • potenzia il lavoro in équipe in una logica di prossimità e continuità assistenziale.

Un passo necessario per affrontare le sfide dell’invecchiamento della popolazione, della cronicità diffusa e della riorganizzazione territoriale post-PNRR.