Giornata Mondiale della Zanzara: da insetto fastidioso a minaccia globale
La Giornata Mondiale della Zanzara, istituita in ricordo della scoperta di Ronald Ross del 20 agosto 1897 sulla correlazione tra zanzare e malaria, ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui pericoli legati a questi insetti. Sebbene una puntura possa sembrare un semplice fastidio, le zanzare sono vettori di virus pericolosi come il West Nile e il Chikungunya.
Il cambiamento climatico sta rendendo l’Europa più vulnerabile a queste malattie, con estati più lunghe e inverni più miti che creano condizioni ideali per la proliferazione delle zanzare. A livello globale, le malattie trasmesse dalle zanzare sono responsabili di oltre un milione di morti e infettano fino a 700 milioni di persone ogni anno. In particolare, il 2024 è stato un anno critico per la dengue, con oltre 14 milioni di casi e circa 12.000 decessi.
Secondo il World Mosquito Program, che ha diffuso questi dati in occasione della Giornata Mondiale della Zanzara, il 2025 ha già visto un'impennata di casi di dengue, specialmente nel Pacifico. Greg Devine, direttore del programma, ha sottolineato come la dengue sia la malattia più diffusa a livello mondiale tra quelle trasmesse dalle zanzare, e la sua incidenza è in aumento a causa di fattori come i cambiamenti climatici, la globalizzazione e la limitata efficacia delle attuali misure di controllo.
Oltre alla dengue, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha recentemente lanciato un allarme per il virus Chikungunya, che ha già causato circa 240.000 casi e 90 decessi in 16 paesi solo nel 2025. Nonostante la gravità della situazione, il World Mosquito Program propone soluzioni innovative come il metodo Wolbachia.
Questo approccio, descritto come sicuro e non geneticamente modificato, sfrutta il batterio Wolbachia per ridurre la capacità delle zanzare di trasmettere virus come dengue, Zika, Chikungunya e febbre gialla. Negli ultimi dieci anni, il metodo è stato implementato in 14 paesi, proteggendo quasi 13,5 milioni di persone. I risultati sono promettenti: uno studio a Yogyakarta, in Indonesia, ha mostrato una riduzione del 77% dei casi di dengue, mentre in città come l’Aburrá Valley in Colombia e Niterói in Brasile si è registrato un crollo significativo dei casi.