Buono pasto ai turnisti: NurSind ottiene giustizia per 12 Infermieri
Il Tribunale di Perugia dà ragione a dodici infermieri turnisti: il buono pasto è un diritto legato alla salute e al benessere, non una concessione aziendale.
Una pronuncia che potrebbe cambiare il destino di centinaia di lavoratori della sanità. Il Tribunale del Lavoro di Perugia ha accolto in pieno il ricorso presentato da 12 infermieri dell’USL Umbria 1, patrocinati dal sindacato di categoria NurSind, riconoscendo il loro diritto a ricevere il buono pasto per ogni turno superiore alle sei ore. La sentenza ha inoltre imposto all’Azienda sanitaria un risarcimento complessivo di circa 45.000 euro.
Il giudice ha stabilito che il diritto al pasto – o al suo equivalente economico – è strettamente legato alla pausa giornaliera e non può essere negato al personale turnista.
Il risarcimento, calcolato in base a un’indennità di 4,128 euro per ogni turno oltre le sei ore, rappresenta un riconoscimento concreto del danno subito dai lavoratori, con riferimento diretto alla tutela della salute e del benessere psicofisico prevista dall’art. 2087 del Codice Civile.
NurSind, da sempre in prima linea nella difesa dei diritti degli operatori sanitari, esprime grande soddisfazione per l’esito del procedimento. Il Segretario Regionale Marco Erozzardi commenta:
“Questa sentenza segna un punto di svolta: il diritto alla pausa e al pasto non è una concessione, ma un principio di tutela della salute sul lavoro. È un messaggio forte per tutte le aziende sanitarie.”
“Il risarcimento ottenuto dimostra che ignorare questi diritti ha un costo. È una vittoria della dignità professionale e del buon senso.”
Un plauso particolare va all’avvocato De Angelis, il cui lavoro meticoloso e strategico ha permesso di sovvertire un orientamento giurisprudenziale che, fino a poco tempo fa, sembrava rigidamente contrario al riconoscimento di questo diritto.
“Grazie al lavoro certosino dell’avvocato De Angelis, siamo riusciti a ribaltare una tendenza che sembrava consolidata. Questa decisione spalanca le porte a decine di altri procedimenti già avviati e a centinaia di ricorsi che NurSind si prepara a depositare nei prossimi mesi.”
La sentenza, oltre al riconoscimento economico, riafferma un principio fondamentale: dopo sei ore di lavoro, ogni professionista ha diritto a una pausa. Un diritto che tutela la salute, la sicurezza e la dignità professionale.
NurSind invita tutti i colleghi dell’USL Umbria 1 che si trovano in situazioni analoghe a contattare le sedi territoriali per avviare le opportune azioni legali e ottenere ciò che spetta loro.