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Migliore (FIASO): Il futuro della sanità passa dagli infermieri e dal task shifting

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 13/10/2025

GovernoProfessione e lavoro

Il presidente della FIASO richiama l’urgenza di valorizzare il capitale umano e di attuare il task shifting per salvare la sanità pubblica italiana.

"Il capitale umano è la vera infrastruttura strategica della sanità". Con queste parole, il presidente della FIASO, Giovanni Migliore, ha aperto il suo intervento alla Commissione europea, tracciando un quadro lucido e preoccupante della crisi del personale che attraversa la sanità pubblica italiana.

Migliore ha ricordato che la carenza di infermieri è ormai una delle principali emergenze del sistema: in Italia si contano appena 6,2 infermieri ogni mille abitanti contro una media europea di 8,4, mentre il rapporto infermieri/medici è tra i più bassi del continente. L’età media elevata del personale e l’emorragia di professionisti verso il privato o l’estero rendono sempre più fragile la tenuta dei servizi.

Ma per il presidente della FIASO, la risposta non può limitarsi a nuove assunzioni: serve un cambio di paradigma. È il momento di riconoscere agli infermieri e alle altre professioni sanitarie un ruolo più ampio, autonomo e strategico all’interno dell’organizzazione dei servizi.

La Legge Delega sulle Professioni Sanitarie rappresenta, in questo senso, un passaggio decisivo. Essa introduce il principio del task shifting, ovvero la redistribuzione intelligente delle competenze tra professionisti in base alla formazione e all’esperienza. "Non si tratta di sostituire una figura con un’altra – ha spiegato Migliore – ma di costruire un sistema più flessibile, capace di valorizzare le competenze e liberare energie oggi bloccate da rigidi schemi organizzativi".

Il task shifting, se attuato con criteri chiari e responsabilità definite, può restituire agli infermieri la piena centralità clinico-assistenziale, permettendo ai medici di concentrarsi sugli aspetti più complessi della cura e migliorando l’efficienza complessiva del sistema. È una visione che richiede coraggio politico e un forte investimento in formazione, ma che rappresenta una via concreta per garantire continuità, qualità e sicurezza delle cure.

Accanto a questo processo, Migliore ha richiamato l’attenzione sul ruolo crescente dell’intelligenza artificiale, definendola "una leva di supporto, non una minaccia". Grazie all’automazione e all’analisi dei dati, l’IA può ridurre la burocrazia e restituire tempo prezioso ai professionisti per l’assistenza diretta al paziente. Tuttavia, ha precisato, la tecnologia da sola non basta: "Senza persone formate, motivate e riconosciute, nessuna innovazione potrà funzionare".

Per la FIASO, il futuro della sanità pubblica italiana dipende dalla capacità di investire contemporaneamente su tre fronti: capitale umano, innovazione digitale e nuova organizzazione del lavoro basata sulla fiducia e sulla collaborazione tra le professioni.

"Il Servizio Sanitario Nazionale – ha concluso Migliore – deve tornare ad essere attrattivo per chi ci lavora. Il task shifting, insieme a un uso intelligente delle tecnologie, può trasformare questa crisi in un’occasione di rinascita".