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Sanità campana tra emergenze e silenzi: infermieri sempre più soli

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 23/10/2025

CampaniaNurSind dal territorio

Antonio Eliseo, Segretario Regionale NurSind, ospite a Prima Tivvù, affronta le criticità della sanità campana e la necessità di rafforzare la professione infermieristica, tra fondi PNRR e riforme mancanti.

La sanità campana è allo stremo. Lo denuncia con forza Antonio Eliseo, Segretario Regionale del NurSind, intervenuto nella trasmissione “Di Prima Mattina” su Prima Tivvù. Le sue parole sono un atto d’accusa lucido e diretto, che non lascia spazio a interpretazioni.

“La presa in carico del paziente non è un atto medico, è un atto infermieristico. È da lì che partono tutti i processi assistenziali di cura.”

Con questa affermazione, Eliseo ha ribadito il ruolo centrale degli infermieri nel sistema sanitario, oggi sempre più marginalizzato. La professione, secondo il NurSind, sta attraversando una crisi profonda: mancano investimenti, mancano prospettive, manca attrattività.

“Non è più attrattivo fare l’infermiere. E se non si sciolgono i nodi tra politica e sanità, difficilmente ne verremo fuori.”

Il Segretario ha denunciato il ritardo nell’applicazione delle linee guida ministeriali del 2019 per i pronto soccorso, attuate solo da poche aziende sanitarie in Campania. Il diktat regionale è arrivato tardi, nel 2025, quando il personale era già allo stremo.

“Abbiamo vissuto una quotidianità difficile, tra sovraffollamenti e carenze strutturali. Eppure le linee guida erano lì, ignorate per anni.”

Eliseo ha poi puntato il dito contro la gestione politica della sanità, definendola “ossessiva” e “strumentale”. Il regionalismo sanitario, nato con la riforma del Titolo V, secondo il NurSind ha fallito.

“Abbiamo sistemi sanitari regionali completamente diversi. È tempo di valutare seriamente se rinazionalizzare.”

Il Segretario ha chiesto trasparenza sull’utilizzo dei fondi PNRR, sulla medicina territoriale, sugli ospedali di comunità e sulle centrali operative. Ha invocato una vera integrazione tra ospedale e territorio, con distretti funzionanti e personale adeguato.

“Abbiamo bisogno di infermieri, di medici, di risposte assistenziali. Altrimenti continueremo ad essere un cane che si morde la coda.”

Infine, un appello alla politica: basta giochi elettorali sulla pelle dei cittadini. La sanità ha bisogno di visione, coraggio e responsabilità.

“La sanità è il primo grande vettore di gestione del consenso. Ma non può essere ostaggio della politica.”

Le parole del NurSind sono un grido d’allarme. Un invito a guardare in faccia la realtà, prima che il quadro cada. E quando cade, cade sulla testa di tutti.