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Orinatoi intelligenti e diagnosi lampo: la Cina trasforma la toilette in ambulatorio

Andrea Tirottodi
Andrea Tirotto
Pubblicato il: 27/10/2025

EsteroPrevidenza

Mi scappa la pipì papà, non ce la faccio più, io la faccio li”, cantava una vecchia canzone sull’incontinenza urinaria; ma se il “” della canzone fosse un bagno pubblico cinese, la cosa assumerebbe risvolti impensabili.

A Shanghai, Pechino e altre grandi città sono stati infatti introdotti orinatoi pubblici “smart” dotati di sensori avanzati che analizzano in pochi secondi parametri cruciali delle urine, come glucosio, calcio, creatinina, globuli bianchi e pH. Con un costo contenuto di circa 3 euro e pagamento tramite app, gli utenti ricevono un referto digitale sullo smartphone che può segnalare anomalie da approfondire con un medico. L’uso della tecnologia blockchain garantisce la massima privacy e sicurezza dei dati personali. In poche settimane dall’avvio, questa tecnologia ha rilevato oltre 120 casi di diabete non diagnosticato, dimostrando il valore di una medicina preventivaintegrata nella quotidianità.

Ma i progetti non si sono fermati qui ed infatti già dal 2024 la Cina ha implementato oltre 1.200 chioschi sanitari digitali in 28 province, distribuiti sia in metropoli che nelle aree rurali, con un’ulteriore crescita prevista fino a 15.000 entro fine anno. A Shanghai, in particolare, sono attivi oltre 250 chioschi nelle stazioni della metropolitanache servono circa 15.000 utenti mensili. Grazie a una media di consultazione di 8 minuti e un costo di appena 0,25 euro, è possibile verificare pressione, saturazione di ossigeno, temperatura, effettuare consultazioni video con medici remoti e ricevere ricette elettroniche per farmaci da banco. I chioschi, sviluppati da aziende come Ping An Good Doctor e Alibaba Health, hanno gestito rispettivamente 3,5 milioni e 2,4 milioni di consultazioni nel 2023 con un tasso di soddisfazione dell’87%. L’uso dell’intelligenza artificiale consente un’analisi preliminare dei sintomi, collegando l’utente a medici reali per la validazione finale, garantendo così sicurezza e affidabilità. L’efficienza del sistema ha permesso una riduzione del 70% dei tempi di attesa e del 30% dei costi per il sistema sanitario. La copertura geografica interessa il 65% delle province cinesi, con l’80% dei chioschi posizionati in aree urbane e il 20% nelle zone rurali, una distribuzione che punta a migliorare l’accessibilità anche nelle regioni meno servite. Le prescrizioni automatiche riguardano 38 tipologie di farmaci da banco autorizzati, principalmente per disturbi minori come raffreddore e condizioni dermatologiche. Il 45% delle consultazioni riguarda sindromi influenzali, il 25% problematiche dermatologiche lievi, mentre il 15% è dedicato al follow-up di patologie croniche. Per garantire sicurezza e affidabilità, le aziende devono ottenere tre licenze operative differenti e sottoporre gli algoritmi di intelligenza artificiale a test di certificazione obbligatori. I chioschi e il loro software sono inoltre sottoposti a controlli tecnici trimestrali. Sebbene l’intelligenza artificiale fornisca un primo filtro, la supervisione medica umana rimane sempre imprescindibile: ogni prescrizione è validata da medici in remoto, configurando un modello ibrido uomo-macchina strategico per un’assistenza sicura.

Gli analisti annunciano che il mercato della telemedicina cinese crescerà rapidamente, con 15.000 chioschi in funzione entro fine 2025 e il 40% della popolazione che utilizzerà servizi di telemedicina entro il 2027. Il valore del mercato sanitario digitale arriverà a 45 miliardi di RMB (6,2 miliardi di euro) entro il 2030, evidenziando un notevole impulso verso una sanità più efficiente, accessibile e tecnologicamente integrata.

Questa innovativa combinazione di tecnologie digitali rappresenta non solo un miglioramento dell’efficienza sanitaria in Cina, ma anche un caso di studio globale su come l’integrazione di AI, telemedicina e digital healthpossa ridisegnare i servizi sanitari pubblici su larga scala, con importanti riflessi per sistemi sanitari di tutto il mondo.

Non ci resta che aspettare e non sarà futuristico ipotizzare che presto questi sistemi saranno in grado di offrire anche analisi sulle feci, così che, quando mai dovessero essere introdotti anche in Italia, dire a qualcuno “vai a c….e.” non sarà più un insulto ma un invito a prendersi cura di sé.

Andrea Tirotto

 

fonte e ph credit beppegrillo.it