Aviaria H5N1 in crescita in Europa: EFSA attiva nuove misure di contenimento
26 Novembre 2025 -L’autunno europeo segna un nuovo picco di casi di influenza aviaria ad alta patogenicità H5N1. Secondo l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), nelle ultime settimane il virus è stato rilevato con frequenza senza precedenti negli uccelli selvatici e ha colpito numerosi allevamenti avicoli in varie aree dell’Unione Europea e dello Spazio Economico Europeo.
La crescente circolazione del virus negli animali sta ampliando il rischio di esposizione per gli esseri umani, soprattutto per chi lavora a contatto con volatili domestici o selvatici. Cacciatori, allevatori, veterinari e operatori dei centri di recupero fauna vengono considerati categorie particolarmente esposte.
Monitoraggio e prevenzione: la linea guida per chi è a rischio
Le autorità sanitarie europee invitano a rafforzare la consapevolezza del rischio e a seguire rigorosamente le misure preventive. Chiunque sia stato esposto ad animali potenzialmente infetti dovrebbe essere monitorato per un periodo compreso tra 10 e 14 giorni. In caso di febbre, tosse, malessere o altri sintomi simil-influenzali, è necessario isolarsi subito e sottoporsi a un test diagnostico.
Durante la stagione influenzale, i medici di famiglia e gli operatori sanitari devono tenere conto della situazione epidemiologica negli animali presenti sul territorio. Nelle zone con focolai attivi, medici e infermieri devono interrogare i pazienti con sintomi simil-influenzali su eventuali contatti con animali. In presenza di contatti a rischio, è raccomandato il monitoraggio per 10-14 giorni e, in caso di sintomi, immediata auto-isolazione e test diagnostico.
Per contrastare la diffusione del virus, l’EFSA ha annunciato un pacchetto di misure urgenti per i Paesi coinvolti:
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Massima biosicurezza negli allevamenti e durante le operazioni di abbattimento;
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Confinamento obbligatorio del pollame nelle zone a rischio;
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Sorveglianza rafforzata nelle zone umide e nei siti di migrazione degli uccelli;
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Rimozione immediata delle carcasse di uccelli selvatici;
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Stop all’alimentazione artificiale di specie come gru e cigni durante i periodi di rischio;
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Limitazione delle attività che possano disturbare la fauna selvatica — ad esempio caccia o uso di droni.
Il lavoro congiunto tra ECDC ed EFSA
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e l’EFSA pubblicano ogni trimestre un rapporto che fotografa l’andamento dell’influenza aviaria negli animali e negli esseri umani. A questi documenti si aggiungono nuove linee guida pensate per aiutare i paesi UE/EEA a potenziare la sorveglianza e rispondere in modo rapido ai possibili casi umani.
Tra i materiali più recenti figurano:
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Le linee guida ECDC per la sorveglianza e il testing mirato durante l’inverno, con raccomandazioni su test, tipizzazione e sottotipizzazione dei virus di origine animale.
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Il protocollo di indagine sui casi umani, che stabilisce come gestire i contatti esposti e i casi confermati.
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Il rapporto congiunto ECDC/EFSA One Health, che coordina le investigazioni ai confini tra ambiente, animali e uomo.
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Un parere scientifico sulla preparazione e prevenzione, con un elenco di mutazioni virali da monitorare e misure per ridurre il rischio di passaggio del virus all’uomo.
L’obiettivo comune è chiaro: evitare che l’influenza aviaria faccia il salto di specie in modo più efficiente e limitare ogni possibilità di trasmissione.
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