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Geriatria AORN Caserta al collasso: infermieri lasciati soli per la cronica carenza di OSS

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 30/12/2025

CampaniaNurSind dal territorio

NurSind Caserta denuncia una gestione irresponsabile: assistenza a rischio e professionisti sfruttati

Caserta 30/12/2025. La sanità pubblica non può reggersi sull’abnegazione infinita degli infermieri. Quando la carenza di personale diventa strutturale e l’organizzazione risponde con frasi che suonano come una resa, il rischio non è solo professionale ma umano. È in questo scenario che si colloca la dura e circostanziata presa di posizione del NurSind, che torna a denunciare una situazione ormai esplosiva all’interno dell’Unità Operativa di Geriatria dell’AORN di Caserta.

La Segreteria Territoriale del NurSind di Caserta, rappresentata da Fabio Di Gioia, Susan Covelli e Luigi Delli Paoli, parla apertamente di una condizione non più tollerabile, segnata da una cronica carenza di Operatori Socio-Sanitari che sta riversando sugli infermieri un carico assistenziale incompatibile con la sicurezza delle cure e con il rispetto dei ruoli professionali. In un reparto ad alta complessità, popolato da pazienti anziani, fragili e pluripatologici, l’assenza di un adeguato supporto non è una variabile neutra, ma un moltiplicatore di rischio.

Gli infermieri si trovano quotidianamente a supplire a vuoti organizzativi che nulla hanno a che fare con la loro funzione primaria. Accade così che, oltre alle responsabilità clinico-assistenziali, vengano sistematicamente assorbite attività di supporto, trasformando l’emergenza in normalità e l’eccezione in prassi consolidata. Tutto questo mentre la stessa Unità Operativa di Geriatria aveva formalmente segnalato la gravità della situazione agli organi competenti, ricevendo in risposta parole che il NurSind definisce inermi e offensive.

«Non abbiamo personale da inviare… arrangiatevi.»

È questa la frase che, secondo la Segreteria Territoriale NurSind di Caserta, certifica l’assenza di una reale capacità organizzativa e una preoccupante mancanza di rispetto nei confronti sia dei lavoratori sia dei pazienti. Una risposta che, sottolineano Di Gioia, Covelli e Delli Paoli, non può essere archiviata come un incidente comunicativo, ma rappresenta il sintomo evidente di una gestione incapace di governare la complessità assistenziale.

Ancora più grave è il clima culturale che emerge da alcune affermazioni ascoltate in ambito organizzativo, dove si arriva a sostenere che «il mansionario non esiste più», quasi a voler legittimare qualsiasi utilizzo improprio della professione infermieristica. Un assunto che il NurSind respinge con decisione, ricordando che l’assenza del mansionario non autorizza lo sfruttamento, né tantomeno può giustificare l’uso degli infermieri come soluzione permanente a carenze strutturali di personale di supporto.

«L’infermiere non può e non deve sostituirsi stabilmente all’OSS. La carenza di personale di supporto è una responsabilità gestionale, non dei lavoratori.»

Il quadro delineato dal NurSind Caserta è quello di una sanità che rischia di perdere il senso delle priorità, dove la sicurezza dei pazienti e la dignità delle cure vengono sacrificate sull’altare dell’improvvisazione. Il sovraccarico assistenziale, ribadiscono i rappresentanti sindacali, espone tutti a rischi inaccettabili e mina alle fondamenta la qualità del servizio pubblico.

Il sindacato non intende arretrare di un passo. Fabio Di Gioia, Susan Covelli e Luigi Delli Paoli, a nome della Segreteria Territoriale NurSind di Caserta, confermano che l’organizzazione continuerà a vigilare e a denunciare in tutte le sedi opportune, riservandosi ogni azione sindacale e istituzionale necessaria a tutela dei professionisti sanitari e dei cittadini. Perché quando un reparto va avanti solo grazie al sacrificio silenzioso degli infermieri, non è resilienza: è allarme.