NurSind: all’ASL di Caserta autorizzato il demansionamento infermieristico
Un protocollo interno scarica sugli infermieri mansioni non proprie per coprire l’assenza degli OSS
Piedimonte Matese (CE), 31/12/2025. C’è un confine che non dovrebbe mai essere superato, nemmeno in nome dell’emergenza organizzativa. Eppure, all’ASL di Caserta, presso la UOC di Medicina Interna del Presidio Ospedaliero di Piedimonte Matese, quel confine appare oggi pericolosamente oltrepassato. Un cosiddetto “Protocollo Operativo”, adottato per gestire l’assenza del personale OSS nei turni notturni, finisce per autorizzare di fatto il demansionamento infermieristico, trasferendo sugli infermieri attività che non rientrano nel loro profilo professionale.
L’atto viene presentato come misura organizzativa temporanea e orientata alla sicurezza assistenziale, ma nella sostanza sposta il problema dalla carenza di personale alla compressione dei ruoli professionali, caricando sugli infermieri mansioni di natura esecutiva che dovrebbero essere garantite da altre figure. Una scelta che non risolve le criticità strutturali e che rischia di diventare prassi ordinaria, con effetti devastanti sulla qualità dell’assistenza e sulla dignità professionale.
A intervenire con fermezza è il Segretario Territoriale del NurSind di Caserta, Antonio Eliseo, che parla senza ambiguità:
"Siamo davanti a un atto gravissimo che tenta di normalizzare il demansionamento infermieristico.
Invece di colmare la carenza di OSS, l’Azienda sceglie scorciatoie organizzative che calpestano il profilo professionale degli infermieri".
Il NurSind sottolinea come nessuna esigenza organizzativa possa legittimare lo spostamento strutturale di mansioni tra profili diversi, tanto più in un contesto già segnato da carichi assistenziali elevatissimi e responsabilità cliniche crescenti. L’infermiere non può diventare il “tappabuchi” di un sistema che non programma, non assume e non tutela.
"Richiamare genericamente la sicurezza o il Codice Deontologico non basta a rendere legittimo ciò che è, nei fatti, un arretramento professionale", prosegue Eliseo.
"Se passa il principio che l’assenza di una figura autorizza il demansionamento di un’altra, allora nessun infermiere è più tutelato".
Il rischio, secondo il sindacato delle professioni infermieristiche, è quello di creare un precedente pericoloso, destinato a estendersi ad altri reparti e ad altri presidi, trasformando l’eccezione in regola e svuotando progressivamente il ruolo infermieristico delle sue competenze distintive. Una deriva che colpisce non solo i lavoratori, ma l’intero sistema delle cure.
"Il NurSind non lo consentirà", conclude il Segretario Territoriale.
"Chiediamo il ritiro immediato di questo protocollo e l’attivazione di soluzioni vere: assunzioni, programmazione e rispetto dei profili professionali.
La carenza di personale non si risolve demansionando chi ogni giorno garantisce l’assistenza".
Il messaggio è chiaro: l’emergenza non può diventare un alibi e l’organizzazione non può reggersi sulla compressione dei diritti e delle competenze. Per il NurSind, difendere il ruolo infermieristico significa difendere la qualità dell’assistenza e la sicurezza dei cittadini.
di