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Legge di Stabilità 2017: testo definitivo al Quirinale. A giorni in Parlamento.

Chiara D'Angelodi
Chiara D'Angelo
Pubblicato il: 29/10/2016 vai ai commenti

NurSind dal territorio

E' ora al vaglio del Quirinale la bozza, ormai definitiva, della legge di stabilità 2017, di cui abbiamo riferito ampi stralci nei giorni scorsi e che non ha ricevuto variazioni significative.

 

Per quanto riguarda la Sanità e i lavoratori della sanità, nel testo definitivo vengono infatti confermate le anticipazioni.

La dotazione del Fondo Sanitario Nazionale è fissata a 113 miliardi per il 2017, 114 per il 2018 e 115 per il 2019, mentre è istituita in via sperimentale per il 2017 una premialità pari allo 0,1% dei trasferimenti alle Regioni, anche in piano di rientro, che dimostrino dei miglioramenti negli indicatori economici.

Al tempo stesso però viene abbassata al 5% la soglia di disavanzo corrente oltre la quale le aziende vengono sottoposte a piano di rientro (oggi è il 10%).

Un miliardo di euro è la cifra messa a disposizione per l'acquisto di farmaci innovativi, con una quota vincolata pari al 500 milioni riservata agli oncologici, mentre verranno impiegati 100 milioni nel 2017, 127 milioni nel 2018 e 186 milioni dal 2019 per l'acquisto di vaccini ricompresi nel Nuovo Piano Nazionale Vaccini attraverso l'istituzione di un apposito Fondo

Sul fronte dei tetti di spesa farmaceutica per le aziende sanitarie, viene elevato al 6,89% l'incremento concesso per il 2017 sugli acquisti “diretti” (ora è il 3,5%) mentre viene ridotto al 7,96% quello relativo agli acquisti “convenzionati” (ora 11,35%).

Quasi due miliardi di euro (1,920) sono destinati al pubblico impiego, per i rinnovi contrattuali 2016-2018 e le nuove assunzioni nella PA.

Per la stabilizzazione dei precari in sanità e per le nuove assunzioni è stato vincolato un fondo (all'interno della dotazione derivante dal FSN) pari a 75 milioni per il 2017 e 150 milioni dal 2018, mentre è confermato l'accesso all'Ape (anticipo pensionistico) per infermieri e ostetriche che hanno maturato 36 anni di contribuzione e almeno gli ultimi sei prestando servizio in turni (si tratta di una misura sperimentale fino al 31 dicembre 2018) ed è confermato lo “sconto” a 41 anni di contribuzione relativamente al requisito pensionistico dei lavoratori “precoci” (con un limite di spesa di 360 milioni per il 2017, 550 per il 2018, 570 per il 2019 e 590 per i successivi).

Introdotto anche un fondo (senza determinazione della dotazione) che, fino al 2013, dovrà finanziare la riqualificazione edilizia, tra cui quella sanitaria.

Finanziato con 2,5 milioni di euro il potenziamento del sistema informativo sanitario, con l'integrazione del Sistema Tessera Sanitaria con il Fascicolo Sanitario Elettronico.

La manovra contiene poi tutta una serie di interventi di sostegno alla natalità (fondo dedicato, premi alla nascita, bonus nido e asili, congedo obbligatorio per il padre levato a 2 giorni), della ricerca universitaria (45 milioni) e della prevenzione e salute, con l'istituzione a quest'ultimo riguardo, di una Fondazione che ne coordini e finanzi le attività (Human Technopole) con 10 milioni per il 2017, 114 per il 2018 fino ad arrivare a 140 milioni circa dal 2023 in poi.

 

Fonte: Quotidiano Sanità