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NurSind: Impegno e coraggio a sostegno dei diritti degli infermieri

Certamente ci sono voluti anni di dure battaglie legali, ma oggi il cosiddetto “tempo tuta” ossia il tempo che il lavoratore impiega per la vestizione/svestizione della divisa aziendale e delle consegne, è ampiamente riconosciuto come tempo di lavoro e come tale va retribuito.

Dietro questa conquista, esiste un percorso difficile, un percorso nel quale NurSind ha sempre creduto. Vale la pena ricordare che nel panorama sindacale, a rivendicare tale diritto, Nursind è stato lasciato solo fin dall’inizio. 

Sebbene tacciati come visionari, su questa vicenda non abbiamo mai mollato, non ci siamo mai arresi; non abbiamo indietreggiato di un metro. Abbiamo deciso di percorrere questa lunga notte di ricorsi in tribunale fino all’alba di oggi nel quale, tale diritto vede la luce in un definitivo consolidarsi.

Migliaia di colleghi in tutta Italia accordandoci la loro fiducia hanno promosso ricorso e con il tenace sostegno la Segreteria Nazionale NurSind ha patrocinato, tramite le proprie articolazioni sul territorio una serie di ricorsi che nel tempo hanno dato ragione nei diversi gradi di giudizio espressi fino ad oggi. 

"Per quanto concerne la situazione nelle nostre aziende sanitarie, afferma Salvatore Vaccaro segretario territoriale di Catania, abbiamo iniziato la battaglia ben prima del 2010 cercando il dialogo con aziende sorde, imprigionate in ragionamenti puramente economici e cieche sui diritti di chi garantisce la continuità assistenziale. Nonostante i NO, non ci siamo mai arresi e oggi dopo 10 anni arrivano sentenze di vittoria una dietro l’altra. Non pensiamo certo di uscire vincitori da ogni rivendicazione, ma è certo che ogni vittoria ha una storia di impegno, coerenza e dedizione. L’inerzia è il preludio della sconfitta".

Sin dai primi ricorsi in questo lungo cammino, abbiamo assistito ad esternazioni provenienti da taluni sindacati che hanno tentato in più occasioni di screditare il lavoro e l’impegno posto in essere da NurSind. Ebbene, oggi a costoro che furbescamente tentano di accaparrarsi il vessillo della vittoria possiamo rispondere affermando che: mentre loro hanno continuato ad agire e pensare in modo automatico e preconfezionato, così come hanno sempre fatto, NurSind invece è riuscito a ragionare in maniera autonoma con idee che esprimono al meglio la propria essenza senza lasciarsi trasportare dal vento favorevole di turno.

Nursind ha tenacemente seguito un’intuizione che si è rivelata essere un diritto. Ma se è vero che tutti possiamo cambiare, lottare e credere nelle proprie idee, è anche vero che alcuni ci riescono, altri no, altri si si arrendono ancor prima di cominciare, altri ancora non si pongono il problema.

NurSind ha scelto di agire e di attraversare l'intera azione rivendicativa con grande forza d’animo e capacità umana per uscirne rinforzato. Abbiamo creduto e agito senza piangerci addosso. Abbiamo creduto fino in fondo nelle nostre potenzialità e nei nostri obiettivi. Del resto non credere equivale a fallire, per questo abbiamo deciso fin dall’inizio di agire invece che subire e sopportare.  

Per concludere, dobbiamo ricordare sempre che il diritto non è solo la somma delle decisioni dei tribunali ma è frutto anche dell’insieme dei destini individuali di coloro che credono sia giusto rivendicare con impegno e coraggio i propri diritti. NurSind ha dimostrato che la credibilità di un sindacato si deve esigere sempre.