NurSind Umbria. Infermieri spostasti come pacchi fino ad 80km da casa
“Tutte le inefficienze di questa gestione dell’emergenza pandemica perpetrate ai danni della popolazione umbra e dei professionisti della sanità regionale in questi quasi 24 mesi sono esplose in modo eclatante”, a parlare è Marco Erozzardi, coordinatore regionale NurSind Umbria
Il sindacalista elenca tutto quello che in questi due anni di pandemia, non ha mai funzionato, conducendo il Paese e la regione sull’orlo del precipizio: operazioni di tracciamento nuovi casi fallito con file vergognose nei drive trought e nelle farmacie; personale preposto all’esecuzione tamponi lasciato in balia delle intemperie del mese di dicembre senza adeguate protezioni; aumento di ricoveri Covid, senza aver precedentemente preparato alcuna strategia per aumentare posti letto disponibili negli ospedali; reparti chirurgici e sale operatorie chiuse a Pantalla, Castiglione del Lago e Assisi con infermieri spostati come pacchi, dalla sera al mattino, e costretti a fare anche più di 80 Km. (160 tra andata e ritorno) perché trasferiti presso Città di Castello ,con il restante personale dirottato verso le operazioni di tracciamento e vaccinazione; RSA nell’impossibilità di poter accogliere pazienti a causa della mancanza di zone grigie dove poterli fare sostare per 7 giorni prima dell’inserimento vero e proprio, congestionando ulteriormente gli ospedali, ma anche a causa della gravissima carenza di personale infermieristico ed OSS; sanitari assenti in numero considerevole ,per quarantena da contatto o infezione Covid, non sostituito e che costringe il restante personale a sovraccaricarsi di lavoro e ore di straordinario.
Evidenzia Erozzardi: “E’ la quinta ondata, ma per la nostra amministrazione regionale della sanità è sempre come fosse la prima volta! Stessi errori, stessa mancanza di lucidità e visione prospettica, stessa incapacità di programmazione e implementazione di politiche per il reclutamento di personale! Non fanno altro che ripeterci che stanno assumendo personale sanitario ogni giorno...1500 unità avevano promesso più di un anno fa! Ma se queste assunzioni fossero davvero state fatte, non vi sarebbe, ad esempio, la necessità di chiudere servizi importanti per le comunità e dirottare il personale altrove, non vi sarebbero file per i tamponi e impossibilità di accesso in RSA!”
Per NurSind la gestione della sanità in Umbria deve cambiare immediatamente modalità operative per non lasciare macerie ovunque al termine di questa scellerata gestione di 2 anni di emergenza, ma soprattutto deve cambiare la guida dell’Assessorato alla Salute – Assessorato che non ascolta i problemi dei singoli cittadini, delle comunità, dei sindaci e soprattutto di chi nel sistema sanità umbro vi lavora da anni, rifiutando ogni genere di confronto, da noi più volte sollecitato a nome della categoria infermieristica, quella che più di tutte sta pagando le conseguenze di decisioni imbarazzanti. Ed ovviamente- conclude il sindacalista - senza tirare fuori un centesimo dalle casse regionale per remunerare gli sforzi e sacrifici fatti