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NurSind Umbria. Infermieri spostasti come pacchi fino ad 80km da casa

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La Redazione
Pubblicato il: 30/12/2021 vai ai commenti

NurSind dal territorioUmbria

“Tutte le  inefficienze  di  questa  gestione  dell’emergenza  pandemica  perpetrate  ai  danni della  popolazione  umbra  e  dei  professionisti  della  sanità  regionale  in  questi  quasi  24  mesi  sono  esplose  in modo eclatante”, a parlare è Marco Erozzardi, coordinatore regionale NurSind Umbria

 

Il sindacalista elenca tutto quello che in questi due anni di pandemia, non ha mai funzionato, conducendo il Paese e la regione sull’orlo del precipizio: operazioni di tracciamento nuovi casi fallito con file vergognose nei drive trought e nelle farmacie; personale preposto all’esecuzione tamponi lasciato in balia delle intemperie del mese di dicembre senza adeguate protezioni; aumento di ricoveri Covid, senza aver precedentemente preparato alcuna strategia per aumentare posti letto disponibili negli ospedali; reparti  chirurgici  e  sale  operatorie  chiuse  a  Pantalla,  Castiglione  del  Lago  e  Assisi  con infermieri spostati come pacchi, dalla sera al mattino, e costretti a fare anche più di 80 Km. (160 tra andata e ritorno) perché  trasferiti presso  Città  di  Castello ,con il restante  personale  dirottato  verso  le  operazioni  di tracciamento e vaccinazione; RSA nell’impossibilità di poter accogliere pazienti a causa della mancanza di zone grigie dove poterli fare sostare per 7 giorni prima dell’inserimento vero e proprio, congestionando ulteriormente gli ospedali, ma anche a causa della gravissima carenza di personale infermieristico ed OSS; sanitari assenti in numero considerevole ,per quarantena da contatto o infezione Covid, non sostituito e che costringe il restante personale a sovraccaricarsi di lavoro e ore di straordinario.

 

Evidenzia Erozzardi: “E’ la  quinta  ondata,  ma  per  la  nostra  amministrazione  regionale della  sanità è  sempre  come  fosse  la prima  volta! Stessi  errori,  stessa  mancanza  di  lucidità  e  visione  prospettica,  stessa  incapacità  di programmazione e implementazione di politiche per il reclutamento di personale! Non  fanno  altro  che  ripeterci  che  stanno  assumendo personale sanitario ogni  giorno...1500 unità avevano promesso più di un anno fa! Ma se queste assunzioni fossero davvero state fatte, non vi sarebbe, ad esempio, la necessità di chiudere servizi importanti per le comunità e dirottare il personale altrove, non vi sarebbero file per i tamponi e impossibilità di accesso in RSA!”

 

Per NurSind la gestione della sanità in Umbria deve cambiare immediatamente modalità operative per non lasciare macerie ovunque al termine di questa scellerata gestione di 2 anni di emergenza, ma soprattutto deve cambiare la guida dell’Assessorato alla Salute – Assessorato che non ascolta i problemi dei singoli cittadini, delle comunità, dei sindaci e soprattutto di chi nel sistema sanità umbro vi lavora da anni, rifiutando ogni genere di confronto, da noi più volte sollecitato a nome della categoria infermieristica, quella che più di tutte sta pagando le conseguenze di decisioni imbarazzanti. Ed ovviamente- conclude il sindacalista - senza tirare fuori un centesimo dalle casse regionale per remunerare gli sforzi e sacrifici fatti