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Fino all’ultima goccia di sangue. Gli infermieri siciliani incrociano le braccia

La Redazionedi
La Redazione
Pubblicato il: 29/01/2022 vai ai commenti

NurSind dal territorioSicilia

Si sono fatti prelevare il loro sangue in piazza in segno di protesta, gli infermieri, hanno dato tutto sempre e tutto, soprattutto in questi 23 mesi di emergenza, hanno dato la loro vita, ed in cambio solo pacche sulle spalle, nessun segno di riconoscimento dalle istituzioni.

Centinaia di infermieri siciliani, provenienti da ogni provincia, hanno manifestato oggi a Palermo davanti a Palazzo d’Orleans, nel giorno dello sciopero nazionale proclamato dal sindacato NurSind.

«La manifestazione è riuscita- dice Salvo Calamia, coordinatore regionale del Nursind- Vogliamo sensibilizzare cittadini e istituzioni sulle gravi criticità che ogni giorno siamo costretti ad affrontare per garantire una corretta assistenza ai pazienti. Abbiamo inoltrato delle proposte a tutte le regioni e adesso tocca a loro rispondere. Noi siamo pronti a continuare a oltranza, adesso basta».

Salvatore Vaccaro, segretario territoriale Catania e vicesegretario nazionale NurSind:"A livello regionale, i vertici, avevano promesso 1000 euro, per tutti gli infermieri in prima linea a fronteggiare il Covid, ed oggi a 23 mesi dall'inizio della pandemia, non hanno visto un centesimo. Gli organici sono sempre più depauperati, ed abbiamo un rapporto infermiere-paziente 1 a 20. Siamo stremati, diaciamo basta a questa politica, chiediamo riconoscimenti concreti. Diversamente continueremo ad oltranza".

Le motivazioni che hanno portato allo sciopero sono:

  • Condizioni di lavoro inaccettabili
  • Mancato riconoscimento delle competenze
  • Carico di responsabilità sempre più forti
  • Nessun segnale di vicinanza dalle istituzioni
  • Professionalità sempre più svalutata
  • Rapporto infermieri/pazienti inadeguato
  • Stipendio tra i più bassi d’Europa