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Riscatto gratuito della laurea. Ecco al vaglio le possibili novità

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 07/05/2022

Leggi e sentenzeProfessione e lavoro

Con il messaggio 1512/2022 l’Inps ha espresso alcuni chiarimenti sul riscatto della laurea.

Come noto, con il riscatto si possono infatti aumentare i contributi previdenziali accantonati con i periodi lavorativi per anticipare, di un tempo corrispondente, il momento della pensione e anche aumentare l’assegno di pensione (in relazione al metodo di calcolo).

L’INPS di recente ha stabilito che se riconosciuti utili dalle università ai fini della carriera, possono essere riscattati se i periodi non sono coperti da altri contributi, entro i limiti della durata del corso legale universitario. Nel caso di periodi di studi universitari di durata inferiore a quella legale, per effetto ad esempio di riconoscimento da parte dell’ateneo di attività lavorative o professionali, è comunque possibile arrivare a riscattare un periodo pari alla durata legale del corso di studi. Inoltre, le Università possono riconoscere come crediti formativi universitari, secondo criteri predeterminati, le conoscenze e abilità professionali certificate ai sensi della normativa vigente in materia, nonché altre conoscenze e abilità maturate in attività formative di livello post secondario.

Riscatto della laurea gratis

In merito al riscatto gratuito della laurea, è tornato a fare il pressing sul Governo, il M5S. Le proposte sul tavolo sono due e varrebbero comunque solo, per i giovani che si affacciano adesso al mondo del lavoro.

Il M5S ha lanciato la proposta di una pensione di garanzia, che deve avere due fondamentali requisiti, quello di un valore minimo soglia di 780 euro, al di sotto del quale non è possibile vivere dignitosamente e, la possibilità di riscattare gratuitamente gli anni della laurea, per dare un incentivo a tutti coloro che impiegano negli studi più tempo e tutelarli per l’ingresso tradivo nel mondo del lavoro.

Ma su questa proposta le forze di governo non sarebbero tutte concordi, propendendo per un altro tipo di riscatto gratuito.

Ovvero quello di creare un fondo previdenziale per coloro che pagano le rette universitarie e le spese associate all’Ateneo, in modo tale che possano esser considerati lavoratori e dunque andare in pensione anticipatamente.

 

Riscatto agevolato

Con la legge 4/2019 entrava in vigore il riscatto di laurea scontato: la norma riguarda tutti i dipendenti, pubblici e privati, iscritti alla gestione Inps, che abbiano cominciato a lavorare dopo il 1996 e per il quali la pensione è interamente a regime contributivo.

Il riscatto laurea non vale solo per i periodi di studio all’Università. Il diritto a riscattare contributi per anni di studio è consentito anche per altri tipi di titoli. Importante che il diploma sia conseguito, anche se non entro i termini.

Il riscatto laurea, così impropriamente detto, è quindi riconosciuto dalla legge anche per altri titoli di studio ricompresi nella casistica indicata dal legislatore, e nel caso degli infermieri, è riscattabile anche la vecchia scuola triennale.

Il riscatto light

Nel 2019 il legislatore, visto che sempre meno persone riscattavano i contributi a causa degli elevati costi, ha introdotto il riscatto laurea agevolato. Il cosi detto “riscatto light” è applicabile a tutti gli anni di studio, anche quelli antecedenti il 1996. In questo caso, però, bisogna optare per il calcolo nel sistema contributivo

Condizione imprescindibile per il riscatto laurea agevolato è che il soggetto abbia meno di 18 anni di contributi versati prima del 1996, almeno 15 anni di contributi versati alla data della richiesta del riscatto e almeno 5 anni di contributi versati dopo il 1996. In ultimo, avere almeno un contributo obbligatorio versato nella cassa previdenziale presso la quale è presentata domanda di riscatto.

Il costo per ciascun anno di laurea da riscattare è di 5.264,49 euro. L’importo può essere rateizzato, senza applicazione di interessi, per un periodo massimo di 120 mesi (10 anni). Il contributo annuale agevolato potrà essere dedotto al 100% dall’imponibile fiscale.