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Firmata la pre-intesa del CCNL comparto sanità. Ecco gli aumenti in busta paga e le novità

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 16/06/2022 vai ai commenti

Contratto Nazionale

“Verso la mezzanotte di ieri 15 giugno Nursind ha firmato la pre intesa al rinnovo del CCNL 2019-2021. E' la prima a volta che NurSind firma il contratto nazionale del comparto sanità pubblica. Pensiamo di aver avuto buoni motivi per farlo. Dal 2023 vedremo come si attuterà quanto abbiamo previsto nel testo. Abbiamo lavorato molto assieme agli altri sindacati per dare il massimo che potevamo ai lavoratori ed in particolare per noi agli infermieri ed ostetriche. Gli importi economici sono anche il frutto di nostre battaglie in piazza che hanno reso più elevate le retribuzioni rispetto ad altri dipendenti dei comparti pubblici. Ricordo che le trattative all'Aran si fanno sulla base di importi economici definiti dalle leggi e l'Aran non ha la possibilità di andare oltre alle risorse stanziate. Per avere di più bisogna lavorare anche sul fronte politico come è successo per l'indennità di specificità che da sola ci porta più di 72 euro mensili che sono quasi pari all'aumento contrattuale previsto dalle percentuali del monte salari del pubblico impiego. Sono tante le persone che devo ringraziare per aver collaborato con me al raggiungimento di questo obiettivo. Per il loro aiuto sono debitore. A chi rappresentiamo lascio il frutto del nostro lavoro con la consapevolezza che l'accordo è il punto di incontro di più volontà ma ha il valore massimo del consenso di tutte le parti al tavolo, cosa che così non è stata nel 2018. Il CCNL è un punto di partenza perchè dalla firma definitiva comincerà il lavoro nelle regioni e nelle aziende dei nostri rappresentanti. Spero che anche per voi questo sia un buon punto di partenza”, è il lungo post di Andrea Bottega, segretario Nazionale NurSind, scritto su Facebook, all’indomani della firma apposta dal sindacato sul nuovo CCNL comparto sanità 2019-2021.

 

Un contratto nato da nove mesi di trattativa, pensato, ragionato. Un punto di caduta tra le parti - commenta Bottega - Ci siamo impegnati assieme a tutte le altre organizzazioni sindacali per raggiungere l’obiettivo e portare a casa i soldi. Il contratto si caratterizza per una parte fondamentale dello stipendio che è più sostanziosa rispetto agli altri comparti, soprattutto per gli infermieri e le ostetricheL’indennità di specificità, poi, ammonta a 72 euro in più al mese, soldi – conclude Bottega – che la categoria non avrebbe avuto se non ci fossero state tutte le nostre iniziative e mobilitazioni”.

 

La pre-intesa firmata ieri riguarda i 270mila infermieri della sanità pubblica.  Gli aumenti lordi mensili previsti per loro andranno dai146 e i 170 euro, compresi di indennità specificità infermieristica, che da sola ammonta intorno alle 72 euro.

Per quanto riguarda gli arretrati (indennità compresa) subito in busta paga per il triennio appena trascorso andranno dai 2.775 euro della categoria D ai 3.123 euro della Ds6.

L’indennità di base, sale da 930 a 1.000 euro con un impegno finanziario aggiuntivo di 32 milioni.

Dal punto di vista normativo, diversi gli aspetti migliorativi rispetto al CCNL 2016/2018:

  • L’indicazione dell’unità operativa o sede di servizio di prima destinazione al momento della sottoscrizione del contratto di lavoro
  • La programmazione oraria della turnistica, formalizzata entro il giorno 20 del mese precedente
  • La possibilità di un impiego flessibile per i dipendenti in svantaggio personale, sociale e familiare dei genitori di figli minori di 12 anni con particolare riguardo alla casistica riguardante genitori entrambi lavoratori turnisti
  • Permessi retribuiti anche per esami e prove on line
  • La possibilità di fruire del congedo matrimoniale, nei casi di eventi imprevisti che ne rendano oggettivamente impossibile la fruizione (vedi situazione pandemica, ndr) nei 45 giorni previsti, entro 12 mesi dalla data di contrazione del matrimonio;
  • Chiarito nel testo che i permessi per motivi personali non richiedono documentazione né giustificazione;
  • La frazionabilità ad ore delle 18 ore mensili relative alla legge 104
  • Esclusione dal computo delle assenze per malattia e quindi dal periodo di comporto, dei giorni di convalescenza post-intervento
  • Un paletto al numero di reperibilità mensili, non dieci come ipotizzato nella bozza precedente, ma sette.
  • Tolto il limite dei 4 mesi nell’anno solare quale limite massimo per l’esclusione dal periodo di comporto dei giorni di assenza per i postumi delle terapie salvavita.
  • Previste le 150 ore del diritto allo studio anche per seguire i master on line;
  • Possibilità, da parte dell’azienda, di dare priorità, nelle procedure di mobilità, alle domande per gravi e documentate esigenze di salute, per ricongiungimento del coniuge o per esigenze connesse all’assistenza ai figli minori o inabili e ai genitori;
  • Stabiliti temi certi per la pubblicazione dei bandi e la risposta da parte dell’ente di appartenenza alla richiesta di mobilità da parte dell’ente accettante.

Novità anche per le indennità, con un aumento di quella notturna che passa a 4 euro e l’arrivo della nuova indennità di pronto soccorso.

Cambia il sistema di classificazione del personale, inquadrato in 5 aree (personale di supporto, operatori, assistenti, professionisti della salute e funzionari, personale di alta qualificazione) accompagnato dal nuovo sistema di progressione economica orizzontale: i differenziali economici di professionalità, del valore di 1.200 euro lordi annui l’uno (fino a un massimo di sette per i professionisti della salute e i funzionari)  scatteranno sulla base delle valutazioni sul merito, dell’anzianità e di altri parametri stabiliti a livello decentrato.