Gli infermieri e la defibrillazione semiautomatica
Per la rubrica “gli aspetti giuridici della professione sanitaria”, accantonati i reati (vedi Raccolta articoli reati dei quali risponde l'infermiere), proponiamo da oggi una mini rubrica sulla responsabilità dell’infermiere relativamente a determinate situazioni operative:
19 luglio - infermiere di sala operatoria
21 luglio - infermiere strumentista
24 luglio - infermiere di centrale operativa
26 luglio - infermiere nei mezzi di soccorso
28 luglio - infermiere di triage
31 luglio- infermiere in psichiatria
2 agosto - infermiere e defibrillatore semiautomatico
Il defibrillatore, sia manuale che automatico, semiautomatico o impiantabile, è un dispositivo che serve per defibrillare un paziente colpito da arresto cardiaco o da fibrillazione ventricolare. Il defibrillatore eroga una scarica elettrica al cuore del paziente per porre termine a un’aritmia o ad un arresto cardiaco mortale. I defibrillatori automatici e semiautomatici esterni, detti anche DAE, si differenziano da quelli manuali per la loro capacità di rilevare automaticamente se è necessario o meno erogare una scarica elettrica al cuore del paziente.
Defibrillatori manuali
Solo i medici sono autorizzati ad utilizzarlo, negli ospedali, nelle ambulanze e in mezzi di soccorso avanzati.
Sono dotati di piastre rigide che erogano lo shock, di monitor per la lettura della traccia elettrocardiografica e dal regolatore di energia (in Joule).
Chi può usare il DAE
L’Art. 3 della legge Disposizioni in materia di utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici in ambiente extraospedalieroche ( Legge 04 agosto 2021 , n. 116) modifica la legge 3 aprile 2001, n. 120 e stabilisce che L’uso del defibrillatore semiautomatico o automatico eÌ€ consentito anche al personale sanitario non medico, noncheÌ al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attivitaÌ€ di rianimazione cardiopolmonare. In assenza di personale sanitario o non sanitario formato, nei casi di sospetto arresto cardiaco eÌ€ comunque consentito l’uso del defibrillatore semiautomatico o automatico anche a chi non sia in possesso dei requisiti di cui al primo periodo. Si applica l’articolo 54 del codice penale a colui che, non essendo in possesso dei predetti requisiti, nel tentativo di prestare soccorso a una vittima di sospetto arresto cardiaco, utilizza un defibrillatore o procede alla rianimazione cardiopolmonare, ovvero, non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo.
Protocollo operativo di defibrillazione precoce
- accendere il dispositivo
- collegare gli elettrodi
- avviare l’analisi del ritmo
- impartire lo shock, se sussistono indicazioni e condizioni di sicurezza.
In caso di team composto da due persone, una deve farsi carico della BLS, mentre l’altra procede simultaneamente all’attivazione del DAE. Le manovre devono tutte essere finalizzate all’analisi del ritmo e successivo shock.
Fasi dell'utilizzo del defibrillatore
Accensione del dispositivo: il DAE viene collocato alla sinistra del capo del paziente così da rendere più semplice la collocazione degli elettrodi. Nel contempo l’altro soccorritore può continuare la RCP. L’accensione avviene previa pressione di un bottone e/o apertura del monitor che attivano una guida vocale che indica le operazioni successive da seguire.
Collegamento elettrodi: le placche adesive si aprono facilmente e devono essere collegate prima ai cavi del defibrillatore e poi poste sul petto del paziente (alcuni modelli presentano elettrodi preconnessi al dispositivo). La posizione standard degli elettrodi corrisponde al margine sternale superiore destro e costato inferiore sinistro all’apice del cuore. Una volta applicate le placche, le manovre RCP devono essere sospese poiché inizia l’analisi del ritmo. Il tempo che va dall’attivazione dell’analisi del ritmo alla somministrazione dello shock è compreso tra i 10 ed i 15 secondi
Analisi del ritmo: una volta sicuri che nessuno tocchi la vittima e che essa non sia sottoposta a movimenti che possano essere successivamente interpretati come artefatti dal defibrillatore, si può attivare l’analisi del ritmo previa pressione dell’apposito bottone. Molti DAE procedono automaticamente all’attivazione dell’analisi del ritmo.
Verifica delle condizioni di sicurezza ed erogazione dello shock: entro 5-15 secondi il dispositivo annuncia l’indicazione visiva o vocale allo shock, il cosiddetto “shock consigliato”. L’operatore deve enunciare ad alta voce un messaggio per l’allontanamento dell’équipe dal paziente ed una volta constatata la posizione di sicurezza di tutti preme il pulsante “shock”.