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Progressioni economiche e voti in pagella. A quali valutazioni bisogna fare riferimento?

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 24/06/2024 vai ai commenti

Contratto Nazionale

L’attribuzione dei “differenziali economici di professionalità”, che si configura come progressione economica all’interno dell’area avviene mediante procedura selettiva, nel rispetto delle modalità e dei criteri di seguito specificati:

- per una quota non inferiore al 40% del punteggio totale, in base alla media delle ultime tre valutazioni individuali annuali conseguite

- per una quota non superiore al 40% del punteggio totale, in base all’esperienza professionale maturata.

- per una quota percentuale residua fino a raggiungere il 100% del punteggio

totale, in base ad eventuali ulteriori criteri, definiti in sede di contrattazione

integrativa  correlati alle capacità culturali e professionali acquisite anche attraverso i percorsi formativi.

Ma quando parliamo di valutazione in pagella, come si deve interpretare la “media delle ultime tre valutazioni individuali annuali conseguite?

 

L’ARAN, con il parere CFC128 ha chiarito che Il CCNL comparto sanità, all’articolo 19, comma 4, lettera d, precisa che i differenziali stipendiali da attribuire al dipendente in caso di progressione economica remunerano “il maggior grado di competenza professionale progressivamente acquisito dai dipendenti nello svolgimento delle funzioni proprie dell’area ”. In tale ottica, quindi, l’Amministrazione deve tenere in considerazione soltanto le valutazioni relative alle prestazioni rese nella medesima area ove si concorre per l’attribuzione del differenziale stipendiale (o di area corrispondente in vigenza del precedente sistema di classificazione).

Pertanto, la locuzione utilizzata, ossia “la media delle tre ultime valutazioni individuali annuali conseguite ”, non impone uno stringente criterio cronologico, ma permette all’Amministrazione di andare a ritroso nel tempo fino a ottenere tre valutazioni del personale ancorché non contigue.