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78mila euro di risarcimento a un' infermiera per demansionamento: vittoria di NurSind in tribunale

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 23/09/2024 vai ai commenti

LazioNurSind dal territorio

Roma – In un'importante sentenza che segna un traguardo significativo per la tutela della professione infermieristica, la Corte d’Appello di Roma ha condannato l’ASL Roma 3 a risarcire un’infermiera con una somma di 78.000 euro per il danno da demansionamento subito negli anni.

L’infermiera, secondo quanto emerso durante il processo, è stata assegnata a mansioni inferiori rispetto al suo ruolo professionale, svolgendo per la maggior parte del tempo compiti propri degli Operatori Socio-Sanitari (OSS).

Questa decisione della Corte conferma quanto il NurSind, sindacato delle professioni infermieristiche, denuncia da tempo riguardo al fenomeno del demansionamento nella categoria. Stefano Barone, segretario territoriale NurSind Roma e membro del Direttivo nazionale, ha commentato la sentenza esprimendo soddisfazione per il risultato ottenuto. “È banale dire avevamo ragione, NurSind da tempo denuncia la grave situazione demansionante che la categoria vive, soprattutto nella nostra Regione”, ha affermato Barone, ricordando le continue battaglie del sindacato per difendere i diritti degli infermieri.

La Corte d’Appello ha motivato la sua decisione riconoscendo che l’infermiera, dotata di una laurea e quindi di competenze specialistiche di alto livello, avrebbe dovuto essere impiegata in attività corrispondenti al suo status di professionista intellettuale. Secondo la Corte, il ruolo dell’infermiere comprende non solo la coordinazione del personale addetto alle unità operative semplici e la predisposizione dei piani di lavoro, ma anche la collaborazione nell’attività didattica e l’esercizio di funzioni di tutoraggio. Al contrario, l'infermiera è stata costretta a svolgere “attività attinenti all’assistenza diretta alla persona e all’aiuto domestico alberghiero”, che la Corte ha ritenuto proprie di figure OSS, inferiori al livello professionale dell’infermiere.
Barone ha sottolineato come questo risultato sia motivo di orgoglio per il sindacato: “Ci abbiamo creduto e ottenere questo risultato ci fa capire quanto siamo sulla strada giusta, nella speranza che i colleghi riescano a vedere e capire che il nostro sindacato è diverso, il nostro interesse per la categoria è a 360°”.

La sentenza non rappresenta solo un risarcimento economico, ma un chiaro messaggio per tutta la categoria infermieristica: i diritti dei lavoratori devono essere rispettati e tutelati. “Invito tutti a far sì che vengano rispettati e non dare mai per scontato che non si possa far cambiare il sistema”, ha esortato Barone, ribadendo la necessità di perseverare nella difesa della dignità professionale degli infermieri. “Solo la tenacia e la convinzione che gli Infermieri devono essere rispettati ci può far ottenere grandi risultati.”
Il segretario territoriale di NurSind Roma ha infine concluso con un appello all’unità della categoria: “Lottiamo tutti nella stessa direzione. Avanti NurSind!”.
Con questa vittoria, NurSind Roma consolida il suo impegno nella difesa dei diritti degli infermieri e si prepara a proseguire la battaglia per garantire condizioni di lavoro dignitose e adeguate alla professionalità degli iscritti.