Sii la gentilezza che desideri ricevere
Oggi, mercoledì 13 novembre, si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, istituita 27 anni fa durante la conferenza del Movimento Mondiale per la Gentilezza (“World Kindness Movement”), svoltasi a Tokyo nel 1997.
Il tema è sicuramente di grande attualità e l’occasione è propizia per puntare i riflettori su un argomento che merita attenzione, per rendere migliori le relazioni all’interno della comunità.
La gentilezza infatti è un volano che aiuta a diffondere pratiche di buona educazione, è un elemento che dovrebbe permeare la vita quotidiana e indirizzare verso pensieri positivi, quali il senso di amicizia e di rispetto tra le persone, la tolleranza, l’amore verso il prossimo e il bene pubblico.
Nel corso degli anni, da quando è stata istituita, sono aumentate le iniziative e l’attenzione verso il tema della gentilezza, grazie anche al consolidamento di iniziative simboliche, come quello di colorare palazzi e arredi, che anche se effimeri o non duraturi rappresentano un momento di incontro e di partecipazione della cittadinanza a temi universali.
Anche all’interno del Forum Sistema Salute, che si sta svolgendo alla Leopolda di Firenze in questi giorni, si sta celebrando questa importante giornata e, all’interno degli spazi congressuali, è stata posizionata una panchina opportunamente decorata. “La panchina - spiegano gli organizzatori - è un simbolo e uno stimolo a promuovere l’importanza dei piccoli gesti quotidiani nel migliorare la qualità della vita e le relazioni interpersonali. Al Forum Sistema Salute si discute del benessere e della qualità della vita, e in questo senso noi crediamo che la gentilezza rappresenti un valore fondamentale, capace di generare cambiamenti positivi nella società”.
A tutti coloro che si siedono sulla panchina, anche solo per una foto, viene consegnato un bigliettino con la frase “Sii la gentilezza che desideri ricevere”, una frase semplice, ma piena di significato: la gentilezza non è solo una questione di facciata, di buone maniere; è un modo di intendere la vita, di rapportarsi agli altri, è qualcosa che fa bene a chi la riceve, ma anche e soprattutto a chi la pratica.
Spesso, negli ambienti sanitari, ci viene contestata una mancanza di gentilezza e una scarsa sensibilità verso le problematiche che affliggono utenti e familiari. Se lo è chiesto anche Penelope Campling (2015) che ha individuato i tre livelli di difficoltà che ostacolerebbero (per fortuna non sempre e non in tutti i luoghi di lavoro) la pratica della gentilezza: il livello individuale, il livello dei gruppi di lavoro e il livello organizzativo. A livello individuale, il costante contatto con il disagio esistenziale dell’utenza genera traumi emotivi e sentimenti di impotenza nei confronti della sofferenza altrui, spesso identificata come propria, in seguito i meccanismi di coping tendono ad irrigidirsi con frequente utilizzo di potenti meccanismi di difesa dell’io; in tali condizioni i comportamenti orientati al benessere altrui divengono insostenibili. A livello di gruppi di lavoro non sempre è possibile ottenere supporto nel contenimento di emozioni spiacevoli, talvolta possono essi stessi funzionare con dinamiche disturbate. A livello di organizzazione sanitaria la marcata discontinuità tra i livelli manageriali e la realtà della pratica clinica genera culture organizzative poco attente ai compiti emotivi correlati all’assistenza. Stando così le cose comportarsi in maniera cortese e gentile nei contesti clinici appare particolarmente arduo. Si tratta a tutti gli effetti di una sfida esistenziale che vale la pena affrontare. Esistono infatti chiare evidenze che la pratica della gentilezza produce benefici. Sia per il decorso clinico dei pazienti (Dean L, Doty JR, 2017; Berry LL et Al, 2017) sia per gli operatori che la praticano (Kelly JD, 2016; Campling P, 2015; Rowland L, Curry OS, 2019; Curry OS et al. 2018).
Riferimenti bibliografici:
Campling P. (2015) Reforming the culture of healthcare: the case for intelligent kindness. BJ Psych Bull. 39(1):1-5
Dean L, Doty JR. (2017) The healing power of kindness. The Huffington Post. http://www.huffingtonpost.com/project-compassion-stanford/the-healing-power-of-kindness_b_6136272.html 11/16/2014 Updated December 7, 2017
Kelly JD. (2016) Your Best Life: Kindness is Its Own Reward. Clin Orthop Relat Res. 474(8):1775-7
Campling P. (2015) Reforming the culture of healthcare: the case for intelligent kindness. BJ Psych Bull. 39(1):1-5.
Rowland L, Curry OS (2019) A range of kindness activities boost happiness. J Soc Psychol. 159(3):340-343.
Curry OS et al. (2018) Happy to help? A systematic review and meta-analysis of the effects of performing acts of kindness on the well-being of the actor. Journal of Experimental Social Psychology. 76:320–329.