NurSind denuncia la rimodulazione dello Stroke Unit Caltagirone: 'Rischi per i cittadini'
La Stroke Unit dell’Ospedale di Caltagirone, punto di riferimento per il trattamento tempestivo dell’ictus nel territorio calatino, sarà temporaneamente ridotta nelle sue operazioni fino al 7 gennaio 2025. A dichiararlo è Giuseppe Angelo Reina, direttore sanitario dell’Asp di Catania, precisando che la decisione di limitare il servizio all’orario 8:00-19:00 è stata presa per far fronte alla grave carenza di personale medico. La riattivazione del servizio H24 è prevista a partire dalle 8:00 dell’8 gennaio.
La decisione è arrivata in un momento di crisi per l’Unità Operativa Complessa (UOC) di Neurologia di Caltagirone, che attualmente conta solo 4 medici su un organico previsto di 11. Nonostante il sacrificio del personale, che ha lavorato rinunciando a ferie e accumulando ore straordinarie per garantire il servizio, le difficoltà sono ormai insostenibili. Il direttore Reina ha assicurato che sono in corso sforzi per reclutare nuovo personale e prorogare incarichi straordinari, oltre a rinnovare convenzioni con altre strutture.
La protesta del NurSind: “Un vuoto inaccettabile”
Di fronte alla rimodulazione temporanea, il NurSind, sindacato degli infermieri, ha reagito con fermezza, inviando una nota ufficiale alla Direzione Generale dell’ASP di Catania. La sospensione della guardia notturna e festiva nella Stroke Unit – in un periodo che include date critiche come il 25 e 26 dicembre e l’Epifania – è stata definita “un vuoto inaccettabile” per un territorio già segnato da carenze strutturali.
«Il rischio per la salute dei cittadini è evidente – denuncia il NurSind –. Il trattamento tempestivo dell’ictus è essenziale e questa sospensione rappresenta una grave lacuna nel sistema assistenziale del calatino». Il sindacato ha sottolineato come il problema non sia imputabile all’attuale direzione dell’ASP, che si è insediata di recente, ma alle conseguenze di una gestione precedente che ha lasciato in eredità un’ampia carenza di personale: 417 medici e oltre 300 infermieri mancanti.
Un appello per soluzioni strutturali
Il NurSind, pur riconoscendo gli sforzi dei medici e delle istituzioni locali, ribadisce la necessità di soluzioni organizzative alternative per evitare sospensioni future. Tra le proposte, l’impiego di neurologi provenienti da altre strutture tramite convenzioni rafforzate e la revisione delle strategie di reclutamento.
«Confidiamo nell’impegno delle istituzioni per trovare soluzioni definitive – conclude il NurSind –. La tempestività delle cure non può essere un’opzione, ma una garanzia fondamentale per la sicurezza dei cittadini». Il sindacato si impegna a monitorare attentamente la situazione, rappresentando non solo gli interessi dei lavoratori, ma anche quelli di una comunità che necessita di una sanità efficiente e accessibile.