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Contratto sanità 2022-2024. Ecco le misure congelate dallo stop alla firma

La Redazionedi
La Redazione
Pubblicato il: 15/01/2025

Contratto Nazionale

L'accordo per il rinnovo del contratto del comparto sanità 2022-2024, che avrebbe coinvolto oltre 580.000 dipendenti tra infermieri, tecnici e personale non medico, è stato bloccato. La pre-intesa, che prevedeva un aumento medio di 172 euro al mese, non è stata firmata da tutti i sindacati. A favore dell'accordo, dopo lunghe trattative con l'Aran, si sono schierati Nursind, Cisl e Fials, mentre Nursing up, Cgil e Uil hanno deciso di non firmare.

Andrea Bottega, segretario di Nursind, ha definito la mancata firma come "un'occasione persa", sottolineando che la causa risiederebbe nel protagonismo di alcune sigle sindacali, che, secondo lui, stanno danneggiando i lavoratori. "Non erano le risorse a mancare, ma la possibilità di avviare subito la negoziazione per il triennio 2025-2027, sfruttando i fondi già stanziati nella legge di Bilancio", ha dichiarato Bottega.

Il segretario ha poi criticato chi ha fatto mancare il proprio sostegno all'accordo, ricordando come molte categorie di lavoratori, in particolare gli operatori dei pronto soccorso e le ostetriche, avrebbero beneficiato dell'intesa, con miglioramenti anche nelle condizioni di lavoro e nella conciliazione tra vita professionale e privata.

Come dichiarato da Andrea Bottega su Nursind Sanità, la bozza del contratto presentava diversi aspetti innovativi. Tra questi, spiccavano:

  • Tariffa unica nazionale per le prestazioni aggiuntive fissata a 50 euro l’ora.
  • Ferie solidali cedibili per assistere parenti di primo grado e la possibilità di fruirne a ore.
  • Patrocinio legale per i casi di aggressione al personale sanitario.
  • Iniziative di age management, per favorire l’integrazione tra generazioni di professionisti.

Altri punti qualificanti includevano una maggiore flessibilità nei criteri di accesso all’area di elevata qualificazione e la possibilità di mantenere incarichi remunerati fino a 5mila euro anche in regime di part-time.

Sul Fronte Economico

L’aspetto economico, pur limitato, includeva elementi significativi:

  • Un incremento contrattuale lordo mensile a regime di 150 euro per ostetriche e infermieri, oltre a un ulteriore aumento per il personale di pronto soccorso grazie a 175 milioni da distribuire con accordi regionali.
  • L’equiparazione economica delle ostetriche agli infermieri sull’indennità di specificità.
  • Detassazione degli straordinari al 5% e un possibile rafforzamento degli aumenti tramite contrattazione aziendale.

Prospettive Future

Con il rifiuto della firma, tutte queste misure restano in sospeso. NurSind auspica un rapido ritorno al tavolo negoziale: “Per il bene del personale e il buon funzionamento del Sistema Sanitario Nazionale”, ha concluso Bottega. Tuttavia, il rischio è che le tempistiche per rinegoziare si allunghino, penalizzando lavoratori e utenti del sistema sanitario pubblico.