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Festivi pagati a metà, ospedale condannato. NurSind vince in tribunale

La Redazionedi
La Redazione
Pubblicato il: 23/01/2025

NurSind dal territorioUmbria

PERUGIA – Trenta infermieri del Santa Maria della Misericordia ottengono giustizia dal giudice del lavoro. Una sentenza destinata a fare scuola ha condannato l’Azienda Ospedaliera di Perugia a riconoscere l’intera indennità per i turni notturni che iniziano nei giorni festivi e terminano in quelli feriali. A stabilirlo è stato il giudice del lavoro Giampaolo Cervelli, accogliendo il ricorso presentato dal sindacato autonomo Nursind con l’assistenza legale dell’avvocato Domenico De Angelis.

La vicenda ruota attorno al trattamento economico dei turni festivi “a cavallo”, tipici ad esempio del turno serale di Santo Stefano, che inizia in un giorno festivo ma si conclude in un giorno feriale. Fino ad oggi, l’Azienda Ospedaliera liquidava un’indennità dimezzata, pari a 8,91 euro invece dei 17,82 euro lordi previsti dal contratto collettivo nazionale per i turni di durata superiore alla metà dell’orario.

La sentenza: pieno riconoscimento dell’indennità

Il giudice Cervelli ha accolto la tesi degli infermieri, spiegando nella sentenza n. 491 del 13 dicembre che l’interpretazione del contratto collettivo nazionale deve garantire parità di trattamento tra chi lavora durante le 24 ore di un giorno festivo e chi, invece, opera in turni che si estendono anche nelle prime ore del giorno successivo.

«L’estensione temporale del turno festivo – si legge nella motivazione – deve comprendere anche le ore non ricadenti nelle 24 ore del giorno festivo, garantendo la piena equiparazione del trattamento retributivo». Una posizione in linea con le pronunce di altri tribunali italiani, come Milano, Ascoli, Cremona e Trani.

Una vittoria simbolica e materiale

La causa, portata avanti da 30 operatori sanitari – di cui 29 infermieri e un operatore socio-sanitario (OSS) – ha avuto come obiettivo il pieno riconoscimento di una somma complessiva di 6.138,99 euro. Per ciascun lavoratore, l’importo varia in base al numero di turni effettuati, con punte che arrivano a circa 300 euro.

«L’Azienda Ospedaliera – spiega l’avvocato De Angelis – aveva erroneamente calcolato le indennità in forma dimezzata, violando il contratto collettivo. Questa sentenza ristabilisce un principio fondamentale di equità per chi lavora in condizioni particolarmente gravose».

La replica dell’Azienda e il ricorso in appello

Dal canto suo, l’Azienda Ospedaliera Santa Maria della Misericordia ha motivato il pagamento parziale sostenendo che il turno festivo “a cavallo” debba prevedere una sola indennità, anche in caso di prestazioni superiori alle due ore nel giorno festivo. Tuttavia, la sentenza del giudice Cervelli ha smontato questa interpretazione, accogliendo integralmente le richieste dei ricorrenti.

Nonostante il verdetto, la vicenda non è conclusa. L’Azienda ha già annunciato il ricorso in appello, affidando la propria difesa all’avvocato Antonio Polenzani. La partita legale, dunque, resta aperta.

Nursind: «Una vittoria per tutti i lavoratori della sanità»

«Questa sentenza rappresenta un risultato importante per il riconoscimento dei diritti contrattuali degli infermieri», ha commentato Marco Erozzardi, coordinatore regionale del Nursind. «Abbiamo intrapreso azioni legali per tutelare i nostri iscritti dalle violazioni contrattuali che comportano il mancato pagamento di alcuni emolumenti. Finalmente, è stato riconosciuto il diritto al pagamento pieno delle indennità per i turni notturni, che non può essere sacrificato per interpretazioni restrittive delle norme».

In attesa del secondo round legale, la decisione del tribunale di Perugia rappresenta un punto fermo nella lunga battaglia per il rispetto dei diritti dei lavoratori della sanità, sottolineando ancora una volta il ruolo cruciale di sindacati e magistratura nel tutelare chi opera in prima linea.