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Ambulanze e intelligenza artificiale: una rivoluzione silenziosa nel soccorso sanitario

Andrea Tirottodi
Andrea Tirotto
Pubblicato il: 13/06/2025

AttualitàStandard AssistenzialiStudi e analisi

Di Beppe Grillo si può dire tutto e il contrario di tutto ma certamente non si può negare la sua curiosità che lo porta ad interessarsi dei temi più disparati e lo conduce ad offrire contributi analitici su argomenti che riguardano il progresso e l’evoluzione tecnologica.

Ho appena letto sul suo blog un articolo molto interessante che parla di come l’intelligenza artificiale e le nuove tecnologie stiano trasformando il mondo delle ambulanze e dei soccorsi d’emergenza che credo valga davvero la pena di essere letto e illustrato nei punti salienti, cogliendo lo spunto di riflessione su quanto questi cambiamenti possano migliorare la nostra sicurezza e salute; un tema che InfermieristicaMente ha in grande attenzione considerate anche le ripercussioni professionali che ne derivano.

L’articolo racconta di come, in diversi paesi, si stiano già usando droni per portare defibrillatori o farmaci salvavita, arrivando sul posto prima delle ambulanze tradizionali. In Svezia, ad esempio, tagliano i tempi di intervento di qualche minuto, che in situazioni critiche possono fare la differenza tra la vita e la morte. E non è tutto: si parla anche di ambulanze volanti autonome, veri e propri aerotaxi medici, che potrebbero superare il problema del traffico nelle città congestionate.

Ma non sono solo i droni a cambiare il gioco. Le ambulanze terrestri stanno diventando dei veri e propri ospedali mobili, con medici e paramedici che possono comunicare in tempo reale con specialisti grazie alla telemedicina e alle reti 5G. In paesi come lo Sri Lanka o l’Australia, queste tecnologie hanno già migliorato enormemente i tempi di risposta e la qualità del soccorso.

Un altro aspetto molto interessante è l’uso dell’intelligenza artificiale per ottimizzare la gestione delle emergenze: sistemi che analizzano le chiamate in tempo reale per riconoscere situazioni di arresto cardiaco e attivare subito l’intervento, oppure che regolano il traffico per far passare più velocemente le ambulanze.

Naturalmente, ci sono ancora sfide enormi da affrontare che vanno dalla regolamentazione all’accesso equo a queste tecnologie, ma il potenziale è enorme.

È una lettura che fa riflettere su come la tecnologia possa davvero salvare vite e migliorare la nostra società e su come certe realtà sembrino lontane anni luce dalla quotidianità che si vive nel nostro Servizio Sanitario.

Trovate l’articolo originale su beppegrillo.it.

 

Andrea Tirotto