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Giornate calde in Sardegna sul tema sanità

Andrea Tirottodi
Andrea Tirotto
Pubblicato il: 03/04/2016 vai ai commenti

NurSind dal territorioSardegna

Giornate calde in Sardegna sul tema sanità

 

Sono accadute molte cose in questi giorni nell’area del nord-ovest della Sardegna. Tutto ruota attorno alla riforma del Servizio Sanitario della Regione Sardegna.

Dopo l'incontro al Comune di Sassari di tutte le rappresentanze interessate e di cui vi abbiamo reso conto nell'articolo del (Leggi l'articolo), numerosi altri fatti sono accaduti e di cui proviamo a fare un breve riassunto.

Le commissioni sanità dei comuni di Sassari, Alghero, Ozieri, Thiesi ed Ittiri, si sono riunite in seduta congiunta (Leggi l'articolo) per analizzare il riordino della rete ospedaliera deliberato dalla giunta regionale ed individuare i punti dello stesso che non soddisfano le esigenze del territorio del nord ovest. Ne è venuta fuori una incredibile condivisione di idee, pensieri, intenti ed un ordine del giorno da sottoporre ai rispettivi consigli comunali, con gli emendamenti di modifica necessari, da sottoporre ai consiglieri regionali espressi dal territorio in questione. Ordine del giorno votato all'unanimità nell'ultima seduta del Consiglio Comunale di Sassari (Leggi l'articolo)

Quello che di tutta la vicenda ci pare sempre molto contraddittorio è il fatto che Sassari sia governata da una giunta del Partito Democratico esattamente come la Regione Sardegna; che tutta la manovra è nota dai tempi della legge del novembre 2014 che metteva in moto tutto il progetto di riordino; che il più illustre rappresentante della città cui l'ordine del giorno è rivolto sia l'ex sindaco Ganau presidente del Consiglio Regionale. Insomma è curioso immaginare come sia possibile che si litighi in famiglia e  l’esperienza nazionale ci dimostra che il tema delle minoranze e delle contraddizioni del PD riguardi più la facciata che la sostanza. Insomma, nessuno darà le dimissioni da nulla nel momento in cui la riforma sarà approvata così come la giunta l’ha disegnata. Speriamo di essere smentiti dai fatti.

Nel contesto descritto si inserisce però un fatto nuovo relativo a quella parte del riordino che ha visto l’ospedale SS Trinità di Sassari ceduto all’Azienda Ospedaliero Universitaria. Elemento per cui i sindacati locali hanno più volte sollevato la protesta per gli effetti nefasti che avrebbe prodotto e sta producendo sull’assistenza ai pazienti. L’elemento nuovo è che l’uniformità di vedute su questo aspetto ha contagiato anche tutti i direttori di struttura della nuova AOU, i quali hanno deciso di prendere carta e penna e denunciare coralmente la grave situazione in cui versa la qualità dell’assistenza sanitaria cittadina (Leggi l'articolo), una situazione che solleva l’asticella dello “scontro” essendo state pronunciate per la prima volta le parole “vite dei pazienti a rischio”.

Qualche alleato del governo regionale, posto il silenzio assordante con cui la regione ha reagito alla denuncia di tutto l’apparato sanitario sassarese (Leggi l'articolo), ha deciso di far sentire forte la sua opinione ricorrendo ad argomenti normalmente tipici dell’opposizione (Leggi l'articolo); non sappiamo se per ragioni di visibilità o meno ma la denuncia del consigliere sembrerebbe fare riferimento a fatti precisi che in un paese normale dovrebbero essere posti all’attenzione delle autorità competenti piuttosto che date in uso alle cronache dei quotidiani. In questo la politica e i suoi praticanti, devono ancora imparare che non basta paventare conoscenze su fatti sconvenienti, ma che la vera opportunità politica è quella di poterli denunciare con ancora più forza.

Nel frattempo, a complicare il quadro, come se tutto questo non bastasse, i commissari delle attuali asl vengono confermati fino al 30 giugno prossimo (Leggi l'articolo); il primo luglio sarà infatti la data del primo giorno di vita della nuova azienda sanitaria unica regionale o Asur approvata a dicembre 2015 e che tante soddisfazioni e benefici dovrebbe garantire ai cittadini sardi; soprattutto in termini di efficienza, efficacia delle cure e risparmi che nessuno sa però da dove dovrebbero arrivare.

Nel frattempo i sindacati del comparto di Sassari affilano le armi per le prossime iniziative con il fine di denunciare con ancora più forza e vigore la situazione di disagio e sconforto in cui sono piombati i lavoratori, posto che il fronte delle alleanze dovrebbe essersi finalmente allargato. Quello che si è sempre detto è che non si hanno posizioni preconcette nei confronti del riordino ma che questo sia stato mal progettato e accantierato partendo dal tetto piuttosto che dalle fondamenta che universalmente vengono identificate nelle azioni sul territorio.

Andrea Tirotto