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Infermieri e Medici 3.0: arrivano i Robot?

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 25/07/2017 vai ai commenti

Attualità

 

Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e l’impiego di Robot capaci di sostituire l’essere umano, non sono più proiezioni tanto lontane, ne sono frutto di visionari futuristici.

Quello dell’impiego della robotica è qualcosa di quanto mai presente, con un largo impiego in sanità. (da Agenda Digitale)

Quest’ultima è quella che maggiormente si presta a soluzioni innovative da più parti: dal punto di vista terapeutico, diagnostico, organizzativo e gestionale.

Tre sono gli ambiti specifici di attuale e futuro impiego:

  • Robot impiegati per l’assistenza
  • Robot impiegati in ambito medico
  • Interventi riparativi del corpo umano

 

Robot impiegati per l’assistenza

In questo ambito la ricerca ha davvero compiuto passi da gigante. In previsione di una popolazione che invecchia, e che sarà portatrice di una qualsiasi disabilità, sono molteplici le applicazioni per la prevenzione, il monitoraggio, lo stimolo e l’accompagnamento per gli anziani, delle persone affette da demenza, disturbi cognitivi e perdita della memoria: tute riabilitative per monitorare ed assistere i movimenti, braccialetti sonori per le disabilità visive, guanti robotici che leggono i segnali bioelettrici direttamente dai muscoli.

Eppure nonostante l’evoluzione rapida di assistenti robotici efficienti, sembra che sia comunque difficile sostituirli con quelli in carne ed ossa, che hanno una componente che un robot non potrà mai possedere: l’interazione sociale.

 

Robot impiegati in ambito medico

Già da tempo è nota l’esistenza di robot capaci di riprodurre i movimenti fini di un chirurgo, o ancora capaci di riprodurre le capacità manuali degli infermieri.

Ma per quanto un robot possa essere in grado di sostituire tecnicamente il personale sanitario, questo non potrà mai avere la formazione, l’istruzione e la preparazione degli operatori sanitari. Competenza che è garanzia della salvaguardia della salute del paziente.

Il robot avrà sempre bisogno della supervisione di un professionista umano.

 

Interventi riparativi del corpo

Anche qui enormi sono i progressi nella robotica ed il potenziale futuro è enorme, specie nella riparazione di organi danneggiati. Quello che desta maggiori preoccupazioni in questo ambito di applicazione è il problema etico, sollevato dalla possibilità di interventi mirati al miglioramento del corpo umano.

Sarebbe in questo senso utile ad esempio pensare all’istituzione di un comitato roboetico, per risolvere problemi di etica che sorgono nella cura e trattamento del paziente.

 

L’utilizzo della robotica in sanità non è dunque del tutto priva di potenziali rischi e responsabilità, che gli odierni strumenti giuridici non sono ancora in grado di affrontare.

Eppure, da quanto riportato nella Risoluzione del Parlamento UE del 16/02/2017, nel 2014 la vendita dei robot è aumentata del 29%.

Questo dovrebbe portare a regolamentare i rapporti giuridici di tutto ciò che non è umano, ma ha profondi riflessi sulla vita umana.

Fino ad allora è impensabile una quasi totale robotizzazione della sanità.

 

 Ph credit: industria italiana; startup italiana