Infermiere in sala operatoria. Quali errori può commettere e quali le responsabilitÃ
L’attività infermieristica si caratterizza per la presenza di diverse figure che operano all’interno dell unità operative, figure che tramite formazione ed esperienza ricoprono ruoli ben precisi.
Analizziamo le varie figure infermieristiche di sala operatoria, delineandone le responsabilità.
In Italia, le figure che frequentemente riscontriamo sono:
-L’infermiere “di sala”
-L’infermiere strumentista.
Da qualche tempo, in alcune realtà ha fatto capolino la discussa figura dell’infermiere di anestesia, ponendo spesso problematiche inerenti all’abuso di professione medica, e restando perciò una figura di supporto all’anastesista.
Una figura quella del nurse anesthesist, ben strutturata e normata negli Stati Uniti, così come in Francia, dove l’articolo 7 del regolamento di esercizio professionale prevede la figura dell’infermiere anestesista, che può sotto controllo medico, intervenire in ogni momento, partecipare alle tecniche di anestesia generale e loco- regionale.
Infermieri di sala operatoria
Compiti degli infermieri di sala operatoria sono:
-Preparazione delle apparecchiature e del materiale necessario per l’anestesia generale
-Pulizia, disinfezione e sterilizzazione delle apparecchiature e del materiale occorrente per l’anestesia
-Assistenza allo specialista nel corso dell’anestesia limitatamente alla sorveglianza ed al trattamento del supporto del paziente
-Rilevazione e sorveglianza dei parametri vitali
-Sorveglianza della regolarità del funzionamento degli apparecchi di respirazione automatica, di monitoraggio, di emodialisi etc.
Incidenti e responsabilità dell’infermiere di sala
-Errato posizionamento sul lettino operatorio; questo può essere causa di lesioni a carico dei nervi, muscoli e tendini, attraverso stiramenti, abduzioni e rotazioni.
Il posizionamento è, come specificato dalla Corte di Cassazione, un’attività ausiliaria di assistenza al medico e come tale viene sempre svolta sotto il controllo dell’anestesista, che deve essere presente in sala e vigilare sul corretto posizionamento del paziente.
Si evince quindi che nel caso si errato posizionamento, ne risponde l’infermiere insieme all’anestesista.
-Scorretto posizionamento della piastra dell’elettrbisturi, manovra atta a evitare rischi di elettrocuzioni nel paziente.
Gli errori dei quali è responsabili l’infermiere in merito alla piastra dell’elettrobisturi sono:
-Riutilizzo di placche monouso
-Mancata tricotomia, indispensabile per la perfetta aderenza della placca al paziente
-Taglio delle placche nel tentativo di adattarle perché di misura maggiore, favorendone lo scollamento
-Conservazione a temperature ed in luoghi non adatti, provocandone l’essiccamento del gel.
-Recupero del sangue intra e post-operatorio.
Sul punto è intervenuto il decreto del 1 settembre 1995 “Disciplina dei rapporti tra le strutture pubbliche provviste di servizi trasfusionali e quelle pubbliche e private, accreditate e non accreditate, dotate di frigoemoteche”, che all’articolo 3 comma 4 prevede:
Le procedure che non comportano conservazione di emocomponenti, come l'emodiluizione perioperatoria, l'emorecupero intra e post operatorio, sono consentite sotto la responsabilità dell'anestesista che presiede all'intervento chirurgico e del direttore sanitario della struttura di ricovero.
Per cui all’infermiere è consentito l’emorecupero sotto la responsabilità dell’anestesista ed in subordine al direttore sanitario.
L’infermiera strumentista
-Compiti dell’infermiere strumentista sono:
-Corretta preparazione dell’atto chirurgico
-Mantenimento della sterilità della sua persona e rilevazione di eventuali manovre o movimenti non sterili che si effettuano in corso di intervento
Sterilità del tavolino chirurgico
-Vestizione sterile del chirurgo
-Scelta dei ferri chirurgici e dei fili in collaborazione con il chirurgo
-Conoscenza e rispetto dei tempi chirurgici sporchi e puliti
-Conta delle garze e dei ferri in collaborazione con il chirurgo
-Sterilizzazione del materiale.
Incidenti e responsabilità dell’infermiere strumentista
L’incidente maggiore e più frequente che coinvolge l’infermiere strumentista è lo smarrimento o la dimenticanza di corpi estranei nell’organismo del paziente.
Per corpi estranei si intendono, garze, tamponi, pezze laparotomiche, ferri chirurgici o pezzi di essi.
Lo smarrimento delle garze è un’importante evento sentinella; la maggiore casistica riguarda gli interventi di chirurgia addominale, toracica e pelvica.
Il Ministero della Salute, in merito, ha emanato una Raccomandazione per prevenire la ritenzione di garze, strumenti o altro materiale all’interno del sito chirurgico, che prevede le seguenri fasi:
Quando, il conteggio dovrebbe essere effettuato:
-prima di iniziare l’intervento chirurgico (conta iniziale)
-durante l’intervento chirurgico, prima di chiudere una cavitaÌ€ all’interno di un’altra cavitaÌ€ prima di chiudere la ferita
-alla chiusura della cute o al termine della procedura
-al momento dell’eventuale cambio dell’infermiere o chirurgo responsabile dell’eÌquipe
-controllo dell’integritaÌ€ dello strumentario va attuato nelle seguenti fasi: quando si apre la confezione sterile che lo contiene
-quando viene passato al chirurgo per l’utilizzo
-quando viene ricevuto di ritorno dal chirurgo.
Chi
Il conteggio ed il controllo dell’integritaÌ€ dello strumentario deve essere effettuato dal personale infermieristico (strumentista, infermiere di sala) o da operatori di supporto, preposti all’attivitaÌ€ di conteggio. Il chirurgo verifica che il conteggio sia stato eseguito e che il totale di garze utilizzate e rimanenti corrisponda a quello delle garze ricevute prima e durante l’intervento.
Si ricorda che l’attuale orientamento giurisprudenziale, in tema di lesioni colpose conseguenti a omissione del conteggio o della rimozione dei corpi estranei all'interno del sito chirurgico, estende l’attribuzione di responsabilitaÌ€ a tutti i componenti dell’eÌquipe chirurgica (Sentenze della Corte di Cassazione IV sezione penale: 26 maggio 2004 n. 39062; 18 maggio 2005 n. 18568; 16 giugno 2005 n. 22579).
Come
-la procedura di conteggio deve essere effettuata a voce alta
-la procedura di conteggio deve essere effettuata da due operatori contemporaneamente(strumentista, infermiere di sala, operatore di supporto)
-relativamente al conteggio iniziale delle garze, verificare che il numero riportato sulla confezione sia esatto, contando singolarmente ogni garza e riportandone il numero sull’apposita scheda: il conteggio iniziale stabilisce la base per i successivi conteggi
-tutti gli strumenti, garze o altro materiale aggiunti nel corso dell’intervento devono essere immediatamente conteggiati e registrati nella documentazione operatoria
-l’operazione di conteggio deve essere sempre documentata mediante firma su specifica scheda predisposta dall’azienda e da allegare alla documentazione operatoria
-tutto il materiale che arriva e ritorna al tavolo servitore va controllato nella sua integritaÌ€ devono essere utilizzati contenitori per le garze sterili, usate per l’intervento chirurgico, differenziati rispetto ai contenitori che raccolgono altre garze o altro materiale di sala operatoria evitare di fare la medicazione di fine intervento con garze con filo di bario rimaste inutilizzate per evitare falsi positivi in caso di controllo radiografico.
PoicheÌ la procedura di conteggio puoÌ€ non essere sufficiente, in aggiunta al conteggio, si raccomanda di utilizzare, nel corso dell’intervento, esclusivamente garze contrassegnate con filo di bario od altro materiale idoneo ad agevolare l’eventuale successiva identificazione.
Per i pazienti ad alto rischio (procedure chirurgiche effettuate in emergenza, cambiamenti inaspettati e non programmati delle procedure durante l’intervento, obesitaÌ€) si suggerisce, ove possibile, lo screening radiografico da effettuare prima che il paziente lasci la sala operatoria, per individuare oggetti e garze radioopache, anche se attualmente mancano analisi di efficacia di tale misura, che puoÌ€ essere gravata da falsi negativi.
Inoltre, sono oggetto di valutazione nuove tecnologie per il contenimento delle conseguenze, tra cui i “marcatori elettronici” (electronic tagging) per il materiale chirurgico, ma al momento non si dispone di evidenze sufficienti che ne consentano l’uso diffuso.
Da : Aspetti giuridici della professione infermieristica- Luca Benci