NurSind Ancona dal Giudice per il diritto alla mensa agli infermieri
NurSind Ancona passa all’azione, il diritto alla mensa o alla fruizione dei buoni pasto è un diritto che deve essere riconosciuto a tutti gli infermieri turnisti che hanno orario di servizio superiore alle 6 ore giornaliere.
"Il tempo è scaduto, sarà il giudice a risolvere la questione, negli anni la segreteria Nursind di Ancona ha inoltrato molteplici segnalazioni e proposto soluzioni per sanare la grave criticità in danno dei professionisti sanitari infermieri. Purtroppo le aziende sanitarie pubbliche del territorio. INRCA, AOU Riuniti di Ancona, ASUR e area vasta 2, hanno sempre fatto orecchie da mercante, interpretando norme contrattuali sempre discriminando la categoria degli infermieri", commenta il segretario territoriale NurSind Ancona, Matteo Rignanese.
La questione riguarda tutti i sanitari, turnisti h24 con orari di servizio variabili da 7 a 12 ore al giorno per 365 gg anno comprese le festività comandate ai quali non è data la possibilità di fruire del servizio mensa né di ottenere buoni pasto sostitutivi. Un diritto invece all’opposto erogato di routine a gran parte del personale amministrativo e dirigenziale, i quali già beneficiano di orari di servizio flessibili, con la settimana corta, sabati e domeniche di riposo e pieno godimento dei festivi.
Una situazione gestita in modo difforme in ogni unità operativa - tra i più penalizzati osserviamo gli infermieri operanti presso l’ospedale e territorio di Senigallia, dove da moltissimi anni non esiste una mensa e l’erogazione dei buoni pasto di fatto esclude proprio gli infermieri turnisti, quelli che per orari di servizio, ne avrebbero maggiormente diritto - aggiunge il sindacalista.
Il Nursind ha patrocinato e vinto in cassazione una causa proprio per affermare il diritto al buona pasto, per questo annuncia Rignanese - porteremo tutte le Aziende Sanitarie pubbliche in Tribunale iniziando proprio con l’ASUR Marche area vasta 2 e chiederemo il risarcimento dei danni subiti in tutti questi anni dai professionisti sanitari, specialmente per i colleghi di Senigallia, quelli che stanno subendo la situazione più grave e discriminante.
La sentenza della Cassazione n. 5547 del 1 marzo 2021, dichiara che il buono pasto sostitutivo è riconosciuto a chi ha diritto alla pausa di lavoro, cioè svolge turni superiori alle 6 ore, ma anche a chi non può effettuare la pausa per ragioni di servizio e non può usufruire del servizio mensa,.
Una sentenza che fa chiarezza e destinata a fare scuola, visto che molte aziende sanitarie negano al personale turnista la pausa, in nome della continuità del servizio da garantire. Invece anche quando non è aperto il servizio mensa gli infermieri impegnati nel turno pomeridiano, festivo e notturno, hanno diritto ai buoni pasto.
Una battaglia in cui il Nursind ha sempre creduto e portato avanti fino al terzo grado di giudizio. Un passo avanti che riscatta la categoria degli infermieri, che in questi anni ci ha rimesso doppiamente, senza pause di lavoro e pagandosi i pasti a proprie spese, a differenza di tutti gli altri lavoratori giornalieri.