Pronto Soccorso, NurSind incalza la Regione Umbria: indennità ferme, infermieri in fuga
Silenzio dalle istituzioni sull’indennità PS prevista dal nuovo CCNL: cresce l’allarme per la tenuta del SSN.
Perugia, 15/12/2025. Il tempo delle attese è finito e il silenzio delle istituzioni regionali rischia di trasformarsi in un danno irreversibile per la sanità pubblica. A lanciare l’allarme è il NurSind Umbria, che denuncia con fermezza la mancata risposta della Regione alla richiesta di convocazione urgente del tavolo di confronto sull’Indennità di Pronto Soccorso, prevista dal nuovo CCNL Comparto Sanità 2022-2024.
La richiesta, trasmessa formalmente il 6 dicembre alla Presidente della Regione, alla Direzione Salute e Welfare e ai Direttori Generali delle Aziende sanitarie, puntava a rendere immediatamente operative le nuove risorse contrattuali e ad aggiornare criteri di riparto ormai superati. Ad oggi, però, nessun riscontro è arrivato, nonostante la scadenza del precedente accordo e la necessità di garantire certezze economiche e contrattuali al personale sanitario.
Il commento del NurSind Umbria è netto e privo di ambiguità:
“Il mancato confronto rappresenta un segnale grave verso chi lavora quotidianamente nei Pronto Soccorso, contesti ad altissima complessità che oggi tengono in piedi l’emergenza-urgenza con organici ridotti e carichi di lavoro insostenibili.”
Secondo il sindacato delle professioni infermieristiche, la carenza strutturale di infermieri non può più essere affrontata con interventi temporanei o rinvii politici. Senza incentivi economici concreti e immediatamente applicabili, il rischio di abbandono del Servizio Sanitario Nazionale diventa una certezza, soprattutto nei reparti più esposti come i Pronto Soccorso.
I dati nazionali confermano uno scenario preoccupante. Negli ultimi anni decine di migliaia di infermieri hanno lasciato il SSN o si sono cancellati dall’albo professionale, impoverendo drasticamente il patrimonio di competenze disponibili. Una tendenza alimentata da condizioni di lavoro usuranti, retribuzioni non competitive e difficoltà di conciliazione tra vita privata e professionale.
In questo quadro, l’Indennità di Pronto Soccorso non è una concessione, ma uno strumento indispensabile di valorizzazione professionale. Le risorse previste dal contratto nazionale potrebbero tradursi in un incremento stipendiale significativo, capace di rendere più sostenibile il lavoro in emergenza-urgenza e di arginare la fuga verso il privato o l’estero.
Il NurSind Umbria ribadisce con forza che è necessario riaprire immediatamente il tavolo regionale, definire criteri condivisi e dare attuazione concreta alle norme contrattuali.
“Valorizzare il personale sanitario significa garantire la sicurezza delle cure e la tenuta del sistema pubblico”, sottolinea il sindacato.
Ignorare questa istanza non è più accettabile. Difendere gli infermieri oggi significa difendere il diritto alla salute dei cittadini umbri domani. E su questo terreno, il NurSind annuncia che continuerà a vigilare e a incalzare le istituzioni senza arretramenti.
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