Covid, variante XE. Altri 8 sintomi nella lista ufficiale, ecco quali
E’ tornata in Gran Bretagna la paura del Covid: a spaventare la nuova variante XE, la cui mutazione potrebbe essere più trasmissibile di qualsiasi ceppo mai visto finora. Si tratta di un virus cosiddetto "ricombinante", una mutazione dei ceppi Omicron Ba.1 e Ba.2. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha affermato che la nuova mutazione XE sembra essere del 10% più trasmissibile di Omicron 2
Le mutazioni ricombinanti emergono quando un paziente viene infettato da più varianti di Covid. Le varianti mescolano il loro materiale genetico durante la replicazione e formano una nuova mutazione, hanno affermato gli esperti britannici in un articolo pubblicato sul British Medical Journal. La variante XE sarebbe stata rilevata per la prima volta il 19 gennaio scorso. Attualmente nel Regno Unito sono stati individuati 637 casi.
L’ agenzia sanitaria nazionale ha aggiornato la lista ufficiale dei sintomi, aggiungendo 8 nuovi campanelli d'allarme che posso rivelare il contagio: oltre alla febbre, la tosse continua e la perdita di olfatto e gusto, vanno aggiunti altri nove sintomi: fiato corto, sentirsi stanchi o esausti, corpo dolorante, mal di testa, gola infiammata, naso chiuso o che cola, perdita d'appetito, diarrea.
“La variante è ancora sotto osservazione“, spiega Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, “ci sono 600 casi in Gran Bretagna, che è il Paese che agevola la selezione di varianti perché dal 24 febbraio non ha nessun tipo di precauzione”. Per il momento non sembra più letale, ma il fatto che sia più contagiosa è preoccupante perché crea una diffusione enorme del contagio, con il coinvolgimento non solo dei pazienti ma anche degli operatori sanitari, puntualizza.
In Gran Bretagna in questo momento per aspettare un’ambulanza “ci vogliono addirittura 20 ore e l’attesa media per un intervento chirurgico in elezione è 10 anni, questo vuol dire che i cittadini non riescono ad accedere ai servizi sanitari.
La nuova variante Xe sembra più contagiosa e una persona che oggi ha due dosi “non è praticamente vaccinata” avverte Ricciardi. Per proteggersi dalla nuova sottovariante risulta dunque ancora più fondamentale sottoporsi alla terza dose di vaccino.
“Questa malattia non dà un’immunità permanente, anche un soggetto guarito può reinfettarsi. Fino al 4% delle persone si reinfetta e cominciano a esserci soggetti che si reinfettano più di due volte. Ci dobbiamo preparare mentalmente a una battaglia di lunga durata che non finisce con l’emergenza giuridica: vaccinazioni, green pass, mascherine e comportamenti saggi vanno tenuti” dichiara.