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Infermieri in Erasmus: come fare

Isabella La Pumadi
Isabella La Puma
Pubblicato il: 18/01/2023

AttualitàProfessione e lavoroStudenti infermieri

Vivere un’esperienza di studio all’estero è sempre stimolante e altamente formativo.

Principalmente per comprendere come le cose possano funzionare al di fuori dei sistemi che conosciamo, riuscendo così a guardare da un altro punto di vista la realtà in cui siamo immersi e a vedere come esistano altre prospettive e altre soluzioni. Si tratta di un modo per crescere soprattutto come persone ma che  ha un grande impatto sul modo di approcciarsi al lavoro con cui si torna a casa e che può servire a far crescere tutta la professione. O magari anche ad apprezzare la propria categoria, bistrattata in patria, per scoprire, una volta all’estero, che non è poi tanto male.

Questo quadro molto generale dei benefici che frequentare un corso Erasmus comporta è sicuramente valido anche per gli studenti infermieri.

Il “vecchio” Erasmus, noto programma dell’Unione Europea volto a facilitare la possibilità per gli studenti di vivere delle esperienze di studio in paesi stranieri, si è trasformato in Erasmus+. Il nuovo nato, che sarà attivo fino al 2027, ha una nuova connotazione volta a nuovi temi come la sostenibilità ambientale, l’inclusione sociale, la partecipazione alla vita democratica da parte dei più giovani e la transazione verso il digitale. Inoltre Erasmus+ accresce le opportunità rivolte a un numero maggiore di partecipanti e nei confronti di un’ampia gamma di organizzazioni, infatti per il periodo 2021/2027 Erasmus+ dispone di una dotazione finanziaria pari a 28,4 miliardi di euro, che rappresentano un importo quasi doppio rispetto al programma precedente (2014-2020)

Le esperienze condivise sul web da parte di studenti infermieri italiani che hanno vissuto questa esperienza sono molteplici e speriamo siano sempre maggiori.

La maggior parte degli atenei italiani ha dei progetti Erasmus+ per gli studenti di infermieristica ma accedervi è sempre ostacolato dall’italico mostro della burocrazia, che purtroppo scoraggia i meno decisi e premia i più caparbi e organizzati.

Bisogna infatti presentare le varie richieste per tempo (almeno tre mesi prima dell’eventuale periodo scelto) e prepararsi a una serie molto lunga di moduli e piani di studio da concordare. È anche importante sottolineare che, per quanto l’Unione Europea, assegni dei fondi agli studenti vincitori del bando, si tratta di somme che difficilmente coprono completamente le spese necessarie per vivere all’estero durante l’esperienza (che dura dai 3 ai 12 mesi). Inoltre questi fondi arrivano in ritardo rispetto all’inizio del progetto, anche di tre mesi! È necessario avere dunque delle disponibilità proprie. A parte queste note negative l’esperienza Erasmus+ è definita da tutti gli studenti che l’hanno vissuta come positiva, una grande possibilità di conoscere il mondo e la nostra professione al di fuori dell’Italia ma è anche una bellissima opportunità per conoscere a fondo sé stessi, i propri limiti e le proprie capacità.

 

La pagina Facebook dedicata agli studenti: NurSind's Bridge Project (clicca qui)

 

Gli altri articoli:

  1. Uno spazio per gli studenti in Infermieristica: lo stato dell'arte (clicca qui)
  2. Studenti e contratto di lavoro (clicca qui)
  3. Infermieri in Erasmus (questo articolo)
  4. Studenti infermieri e tirocinio (di prossima pubblicazione)