Uno spazio per gli studenti in Infermieristica: lo stato dell'arte
La salute della professione infermieristica in Italia è in difficoltà.
Le cause sono molteplici, vanno dal COVID, che è riuscito a lasciare la sua impronta nefasta su quasi tutti i settori lavorativi e non, alle già pregresse e note difficoltà della nostra categoria nel conseguire il giusto salario e la giusta valorizzazione.
Il rapporto sulla qualità dei servizi dell’ISTAT per l’anno 2021 riportava che Il numero di infermieri era aumentato da 5,3 ogni 1.000 abitanti nel 2013 a 6,1 nel 2017, anno da cui si è arrestata la crescita del numero di professionisti. Nonostante i dati provenienti dal Ministero dell’Istruzione dicano che il corso di laurea in Infermieristica nel 2020 è stato l’unico tra i corsi delle professioni sanitarie ad avere una crescita nelle iscrizioni dell’8,6% di contro il numero dei laureati negli ultimi due anni è diminuito arrivando al minimo storico di 10mila unità a causa del blocco dei tirocini avvenuto durante la pandemia che ha impedito a molti studenti di laurearsi.
Nonostante il COVID, nonostante lo stipendio tra i più bassi d’Europa per la categoria, nonostante la poca valorizzazione e considerazione da parte delle istituzioni, le domande di iscrizione al corso sono molte più dei posti messi a disposizione delle università che non tengono però in considerazione il fabbisogno nazionale di infermieri.
Sono infatti 23.498 i posti di primo anno di corso di laurea per infermieri richiesti da Regioni e Ordine degli infermieri, ma solo 17.394 i posti messi a disposizione dalle Università.
I posti sono quindi il 26% in meno del fabbisogno di infermieri individuato.
In Lombardia si stima un fabbisogno di 3300 infermieri, ma i posti per matricole di infermieristica nelle università sono 2053. In Veneto: 1494 posti nelle Università contro 4064 necessari secondo la Regione. I posti sono il 64% in meno del necessario. In Toscana, invece, i posti nelle Università sono maggiori del fabbisogno stimato dalla Regione.
A livello nazionale, le domande di iscrizione al primo anno sono state 27.952. Il 38% degli aspiranti infermieri ha visto respinta la sua richiesta (UNEBA).
Questi dati sono stati diffusi dalla Conferenza Nazionale Corsi di Laurea Professioni Sanitarie.
Il trend è noto ormai da anni e la pandemia ha dato il colpo di grazia ad un sistema già in sofferenza. Gli infermieri sono pochi, malpagati, quasi sempre insoddisfatti, sempre più in burnout e gli studenti coraggiosi che decidono, nonostante tutto, di approcciarsi a questa professione non sono comunque sufficienti. Questa coperta troppo corta sta per strapparsi in brandelli ma sembra importare solo agli infermieri…
La pagina Facebook dedicata agli studenti: NurSind's Bridge Project (clicca qui)
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