Infezioni correlate all’assistenza. Strategie per prevenire le polmoniti
Le ICA includono infezioni trasmesse dall'esterno (esogene), da persona a persona o tramite gli operatori e l'ambiente, e infezioni causate da batteri presenti all'interno del corpo (endogene).
Queste infezioni hanno un impatto clinico ed economico rilevante: secondo il primo rapporto globale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, le ICA provocano un prolungamento della durata di degenza, disabilità a lungo termine, aumento della resistenza dei microrganismi agli antibiotici, un carico economico aggiuntivo per i sistemi sanitari e per i pazienti e le loro famiglie e una significativa mortalità in eccesso.
In Europa, le ICA provocano ogni anno:
- 16 milioni di giornate aggiuntive di degenza
- 37.000 decessi attribuibili
- 110.000 decessi per i quali l’infezione rappresenta una concausa.
I costi vengono stimati in approssimativamente 7 miliardi di Euro, includendo solo i costi diretti.
Nel 2008 è stato pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti lo SHEA/IDSA/APIC Compendium of Strategies to Prevent Healthcare-Associated Infections in Acute Care Hospitals, con l’obiettivo di fornire raccomandazioni operative per la prevenzione e il controllo di quelle infezioni correlate all’assistenza (ICA) che hanno un maggiore impatto sulla sicurezza e qualità dell’assistenza. Il Compendio è stato aggiornato nel 2014 e, a distanza di 8 anni, è stato avviato un analogo processo di revisione, che si concluderà alla fine del 2022.
A maggio 2022 sono state pubblicate le prime due raccomandazioni, relative rispettivamente alle batteriemie correlate a catetere vascolare ed alle polmoniti correlate all’assistenza.
In questa seconda parte (clicca qui per leggere la prima parte) tratteremo le strategie per prevenire le batteriemie correlate a polmoniti associate a ventilazione, gli eventi associati alla ventilazione e le polmoniti ospedaliere non associate a ventilazione.
Pratiche essenziali
- È stata aggiunta una raccomandazione sull’ossigeno nasale ad alti flussi oppure la ventilazione non invasiva a pressione positiva come opzioni per evitare l’intubazione, minimizzare la durata dell’intubazione o prevenire la re-intubazione.
- È stata aggiunta una raccomandazione sui trial di respiro spontaneo oppure i protocolli di sedazione come strategie efficaci per minimizzare la sedazione negli adulti.
- Il drenaggio delle secrezioni subglottiche dai tubi endotracheali è stato riclassificato come pratica aggiuntiva, mentre prima era una pratica di base.
- È stata aggiunta una raccomandazione sulla pulizia giornaliera dei denti.
- È stata aggiunta una raccomandazione sull’uso di terapia con caffeina per facilitare l’estubazione nei neonati pretermine.
Pratiche aggiuntive
- Il drenaggio delle secrezioni subglottiche dai tubi endotracheali è stato riclassificato come pratica aggiuntiva mentre prima era una pratica di base negli adulti e nei minori nelle fasce di età più alte.
- È stata aggiunta una raccomandazione per considerare la tracheostomia precoce.
- È stata aggiunta una raccomandazione per considerare l’alimentazione postpilorica piuttosto che gastrica per prevenire l’aspirazione.
Pratiche non raccomandate
- Igiene del cavo orale con clorexidina.
- Probiotici.
- Tubi endotracheali cuffiati ultrasottili di poliuretano.
- Tubi endotracheali cuffiati affusolati.
- Controllo automatico della pressione dei tubi endotracheali cuffiati.
- Monitoraggio frequente della pressione dei tubi endotracheali cuffiati.
Per la prevenzione delle polmoniti non associate a ventilazione, le raccomandazioni si basano su evidenze meno solide (studi non randomizzati o che non hanno considerato variabili di esito oggettive, come durata della degenza, mortalità, uso di antibiotici). Per questo motivo le raccomandazioni sono state classificate come: 1) misure che possono contribuire a ridurre il rischio di polmonite in assenza di evidenze di rischi associati; 2) misure per le quali non sono disponibili dati sufficienti a valutarne l’impatto.
Si elencano di seguito le misure citate nella prima categoria, rimandando alla pubblicazione originale per la discussione dei dati a sostegno di queste e per quanto concerne la lista delle misure non supportate da dati sufficienti:
- igiene del cavo orale regolare;
- diagnosi precoce e gestione appropriata della disfagia;
- mobilizzazione precoce;
- interventi multimodali per prevenire le infezioni virali;
- implementazione di bundles (ad es. igiene del cavo orale, diagnosi e trattamento della disfagia, igiene nasale, restrizioni della sedazione, ecc.).
da:
Chi cerca trova. Strategie per il controllo delle infezioni correlate all’assistenza: il nuovo compendio SHEA/IDSA/APIC
Moro Maria Luisa
Presidente SIMPIOS