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Le vostre tesi: Indagine conoscitiva e preventiva dell'HPV, il ruolo dell'infermiere

Isabella La Pumadi
Isabella La Puma
Pubblicato il: 21/08/2023

Studenti infermieri

Infermieristicamente aiuta gli studenti con le loro tesi. Pubblichiamo e divulghiamo i vostri questionari in modo da farvi avere più risposte possibili, quindi più dati da utilizzare!

Oggi divulghiamo il questionario della studentessa Celine Madelen Sarmiento Aliaga , studentessa del terzo anno del corso di laurea in infermieristica dell' università degli studi di Firenze. La tesi di Celine è volta a indagare la conoscenza della popolazione, non solo infermierisitica, riguardo le infezioni da HPV, clicca qui per rispondere al questionario!

L'infezione da Papillomavirus (HPV - Human Papilloma Virus) è in assoluto la più frequente infezione sessualmente trasmessa; l'assenza di sintomi ne favorisce la diffusione poiché la maggior parte degli individui affetti non è a conoscenza del processo infettivo in corso. L'infezione da HPV è più frequente nella popolazione femminile.

Esistono oltre 100 tipi di papillomavirus, differenziati in base al genoma. Alcuni sono responsabili di lesioni benigne come i condilomi (specie i tipi 6 e 11), altri sono in grado di produrre lesioni pre-invasive (displasie) ed invasive. Tra queste, la principale in termini di frequenza e impatto sanitario è il tumore della cervice uterina, che è causato nella quasi totalità dei casi dall’infezione da HPV (specie i tipi 16 e 18), ma vi sono anche alcuni tumori in altre sedi, come vulva, vagina, pene, ano e oro-faringe.

Generalmente, il tempo che intercorre tra l’infezione e l’insorgenza delle lesioni precancerose è di circa 5 anni, mentre la latenza per l’insorgenza del carcinoma cervicale può essere di decenni.

Il tumore della cervice uterina (collo dell'utero) è la prima neoplasia ad essere riconosciuta dall’Organizzazione mondiale della sanità come totalmente riconducibile ad una infezione e, quindi, eliminabile attraverso una efficace strategia basata sulle vaccinazioni e sulla diagnosi precoce.

La strategia globale per accelerare l’eliminazione del carcinoma cervicale come problema di sanità pubblica, è stata infatti lanciata dall’OMS nel 2020, con l’obiettivo di raggiungere un’incidenza del tumore inferiore a 4 casi su 100.000 donne in tutti i Paesi del mondo.

Negli ultimi anni al Pap-test si sta affiancando il cosiddetto HPV-DNA test, un esame per identificare sulla superficie del collo dell'utero la presenza di tracce di DNA di papillomavirus.

Insieme agli esami di screening, uno strumento importantissimo per limitare il rischio di sviluppare un cancro associato all’HPV è la vaccinazione. Con i vaccini si possono infatti prevenire le infezioni, dato che sono efficaci contro i ceppi virali responsabili della maggior parte dei casi di tumore. I vaccini anti-HPV sono raccomandati in Italia a partire dal compimento degli 11 anni a maschi e femmine, perché anche i maschi possono sviluppare alcuni tipi di cancro associati a questa infezione. Inoltre, vaccinando ragazzi di entrambi i sessi, si limita ulteriormente la circolazione virale. La vaccinazione è gratuita ed è molto efficace nel prevenire le lesioni precancerose associate a HPV. La somministrazione avviene per via intramuscolare e consiste in due richiami per chi si vaccina prima dei 15 anni, e in tre per chi si vaccina successivamente.

Credit

salute.gov.it

airc.it