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Dipendenti pubblici con figli fino a tre anni, sì al trasferimento dove risiede la famiglia

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 04/06/2024 vai ai commenti

La SentenzaLeggi e sentenzeProfessione e lavoro

La Corte Costituzionale ha recentemente emesso una sentenza di notevole importanza dichiarando illegittimo l'art. 42-bis, comma 1, del decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, che disciplina il trasferimento temporaneo dei dipendenti pubblici con figli minori di tre anni. La disposizione censurata limitava il trasferimento alla provincia o regione in cui l’altro genitore svolge la propria attività lavorativa. Con la nuova sentenza, questa limitazione è stata dichiarata incostituzionale.

 

Il Caso

La questione è emersa dal procedimento avviato da un dipendente del Comando dei Vigili del Fuoco di Firenze, residente con il suo nucleo familiare nella Città Metropolitana di Napoli, che aveva richiesto un trasferimento temporaneo al Comando dei Vigili del Fuoco di Napoli, rigettato a causa dell'assenza di posti vacanti e del fatto che il coniuge lavorava in una regione diversa.

 

Il Giudizio di Primo Grado

Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) per la Toscana aveva accolto il ricorso del dipendente affermando che l'art. 42-bis non dovrebbe essere interpretato rigidamente, ma in modo tale da agevolare la riunione familiare, anche se ciò implica il trasferimento in una regione diversa. Il Ministero dell'Interno presentava appello contro questa decisione.

 

La Decisione del Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato, sezione terza riteneva  necessario sollevare la questione di legittimità costituzionale dell'art. 42-bis, affermando che la disposizione, così come scritta, violava i principi di ragionevolezza e la tutela costituzionale della famiglia, della genitorialità e dell’infanzia (artt. 3, 29, 30 e 31 della Costituzione).

 

La Sentenza della Corte Costituzionale

Il 16 aprile 2024, la Corte Costituzionale ha deliberato che l’art. 42-bis, comma 1, del d.lgs. n. 151/2001 è incostituzionale nella parte in cui limita il trasferimento temporaneo del dipendente pubblico alla provincia o regione in cui l’altro genitore esercita la propria attività lavorativa. La Corte ha dichiarato che tale limitazione non è più ragionevole data la complessità della vita familiare moderna e le trasformazioni avvenute nelle modalità lavorative e nei sistemi di trasporto.

 

Considerazioni della Corte

La Corte ha sottolineato che l'istituto del trasferimento temporaneo è finalizzato a favorire l'unità del nucleo familiare nei primi anni di vita dei figli, permettendo ad entrambi i genitori di prendersene cura. La limitazione territoriale prevista dalla disposizione censurata risultava irragionevole e non in linea con la finalità di protezione della famiglia e dell’infanzia.

 

Implicazioni della Sentenza

Con questa sentenza, la Corte Costituzionale ha stabilito che il trasferimento temporaneo del dipendente pubblico deve essere possibile non solo nella provincia o regione in cui l’altro genitore lavora, ma anche in quella in cui è fissata la residenza familiare. Questo cambiamento offre maggiore flessibilità e supporto alle famiglie, rispettando il principio di autonomia dei genitori nelle scelte di vita familiare.

La sentenza rappresenta un significativo passo avanti nella tutela dei diritti dei lavoratori pubblici e delle loro famiglie, garantendo un'applicazione più equa e ragionevole delle norme sul trasferimento temporaneo. La decisione della Corte Costituzionale evidenzia l'importanza di adeguare le leggi alle reali esigenze delle famiglie e alle trasformazioni sociali in atto.