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Bonus tiroide: fino a 550 euro di assegno. Ecco chi ne ha diritto e come richiederlo

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 11/02/2025

Leggi e sentenzeProfessione e lavoro

Ogni anno, milioni di italiani devono convivere con disturbi della tiroide. Secondo i dati diffusi durante la Settimana Mondiale della Tiroide, sono circa sei milioni i connazionali affetti da patologie tiroidee, per lo più croniche e gestibili con trattamenti adeguati. Sebbene non sempre gravi, queste malattie comportano disagi significativi per chi ne soffre, incidendo su numerosi aspetti della vita quotidiana.

Il ruolo cruciale della tiroide

La tiroide, piccola ghiandola a forma di farfalla situata tra la laringe e la trachea, regola funzioni vitali dell’organismo. Essa influisce sullo sviluppo del sistema nervoso, la temperatura corporea, l’idratazione della pelle, il ciclo mestruale, il peso corporeo, la forza muscolare, l’attività cardiaca e la respirazione. Un malfunzionamento della tiroide può quindi avere ripercussioni su più organi e sistemi, rendendo necessaria una gestione costante della patologia.

Tuttavia, i costi delle cure sono elevati e, in molti casi, ricadono direttamente sui pazienti. Per questo motivo, è stato istituito il cosiddetto "bonus tiroide", un sostegno economico per alleggerire il peso delle terapie.

Come richiedere il bonus tiroide

L’iter per ottenere il bonus parte dal medico di base, che dopo aver diagnosticato la malattia tiroidea compila una domanda di invalidità civile attraverso il portale dell’INPS. Il paziente, munito delle credenziali di accesso o dello SPID, deve successivamente completare la richiesta online o rivolgersi a un patronato. La documentazione necessaria include:

  • Certificato medico attestante la diagnosi;

  • Domanda di invalidità redatta dal medico di base;

  • Ecografia tiroidea;

  • Dosaggio del TSH, esame essenziale per valutare la funzionalità della ghiandola.

Dopo la presentazione della richiesta, il paziente viene convocato dalla commissione medica dell’INPS, che determina il grado di invalidità. L’assegno viene concesso solo a chi presenta un’invalidità superiore al 74%.

Chi può accedere al bonus

L’agevolazione è riservata ai pazienti affetti da una delle seguenti patologie tiroidee:

  • Ipotiroidismo: comporta un rallentamento del metabolismo, con sintomi come stanchezza cronica, aumento di peso, pelle secca, depressione, fragilità dei capelli e irregolarità mestruali.

  • Ipertiroidismo: accelera il metabolismo e può causare ansia, tachicardia, tremori, sudorazione e calo di peso corporeo.

  • Carcinoma tiroideo: rappresenta il 3-4% dei tumori diagnosticati e colpisce prevalentemente le donne tra i 40 e i 60 anni. Sebbene raramente aggressivo, ha un alto tasso di sopravvivenza se diagnosticato precocemente. Tuttavia, l’asportazione della tiroide non garantisce automaticamente il diritto al bonus, che viene concesso solo se l’invalidità supera il 74%.

  • Gozzo tiroideo: caratterizzato dall’ingrossamento della tiroide, spesso dovuto a carenza di iodio. Questa condizione può ostacolare la deglutizione, la respirazione e alterare la voce.

Importi e agevolazioni previste

L’importo dell’assegno varia in base al grado di invalidità:

  • Dal 74% al 99% di invalidità: 286,01 euro al mese;

  • 100% di invalidità: 550 euro al mese;

  • Non autosufficienza e necessità di assistenza continua: 520,29 euro al mese.

Oltre al contributo economico, la legge 104 prevede ulteriori benefici, tra cui:

  • Permessi lavorativi di tre giorni al mese o due ore al giorno;

  • Congedo straordinario retribuito fino a due anni;

  • Esenzione dal lavoro notturno e dal trasferimento di sede per i lavoratori con gravi patologie tiroidee.