Iscriviti alla newsletter

La sicurezza del bagno in mare dopo i pasti: sfatiamo i miti dell’estate

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 15/07/2024 vai ai commenti

Professione e lavoroStudi e analisi

Con l'estate in pieno svolgimento, le giornate di vacanza si riempiono di sole, mare e bagni rinfrescanti nelle acque azzurre. Questi momenti di puro divertimento, oltre a offrire un sollievo tanto desiderato dall'afa estiva, portano con sé un interrogativo che ogni anno ritorna puntualmente: dopo aver mangiato, quante ore bisogna aspettare prima di fare il bagno in mare o in piscina?

Il Mito delle Tre Ore

Secondo la saggezza popolare, bisognerebbe attendere almeno tre ore dopo un pasto prima di immergersi in acqua. Questa convinzione si basa sulla presunta necessità di evitare crampi o congestioni, che si ritiene possano verificarsi durante la digestione. Ma quanto c'è di vero in questa credenza?

Congestione Digestiva: che cos’è?

La congestione è un disturbo di origine gastrointestinale, che si verifica più frequentemente in estate, a causa di un brusco sbalzo di temperatura nella zona dello stomaco e, più in generale, dell'addome. Si tratta, infatti, di un blocco digestivo dovuto quasi sempre al freddo, come un colpo d'aria, un bagno in mare o in piscina durante la fase digestiva o il consumo di una bibita ghiacciata quando si è molto accaldati.

Dopo un pasto, soprattutto se abbondante, il sangue è concentrato nella zona dello stomaco per la digestione. Dall'ingestione del cibo, il processo inizia nei successivi 20-30 minuti e può durare anche diverse ore, a seconda della quantità e del tipo di alimenti consumati. Se si beve qualcosa di troppo freddo in fretta o si fa il bagno in mare subito dopo aver mangiato, il repentino cambiamento di temperatura fa scattare una reazione di difesa da parte dell'organismo: il cervello, di fronte all'emergenza ordina al corpo di mettersi nella posizione ideale per far tornare il sangue verso di sé, affinché venga mantenuta la temperatura basale.

Ne conseguono sequenzialmente:

  • Una vasocostrizione (cioè un restringimento dei vasi sanguigni) che determina una diminuzione dell'afflusso di sangue all'apparato gastrointestinale durante la digestione;
  • L'interruzione brusca del processo digestivo;
  • Uno squilibrio circolatorio.

Congestione: comportamenti a rischio

I comportamenti che possono predisporre alla congestione includono:

  • Bere una bevanda ghiacciata troppo in fretta, soprattutto se si è accaldati dopo un pasto abbondante o ricco di cibi grassi;
  • Immergersi o fare un tuffo in acque molto fredde (es. mare o piscina), quando si è surriscaldati e in fase digestiva;
  • Passare da un ambiente caldo ad uno freddo o viceversa, come ad esempio:
  • Quando la temperatura esterna è molto calda: entrare in un locale con aria condizionata particolarmente intensa;
  • Quando le temperature esterne sono basse, uscire all'aperto provenendo da un ambiente ben riscaldato;
  • Essere esposti a una corrente di aria fredda o non coprirsi abbastanza quando si esce all'aperto;
  • Svolgere uno sforzo fisico eccessivo subito dopo un pasto abbondante.

Per quanto riguarda il bagno in mare ed in piscina in fase digestiva, non esiste una regola universale valida per tutti e fattori da considerare sono:

  • Tipo di Pasto: Se si è consumato un pasto leggero, come un'insalata o un panino, il tempo di attesa può essere ridotto. Per pasti più sostanziosi, che richiedono una digestione più lunga, è consigliabile aspettare un po' di più. Sono mediamente necessari 20 minuti per digerire un succo di frutta, 30-40 per frutta e verdura cruda, 1 ora per i carboidrati, il latte scremato, i formaggi freschi, il pesce, 3-4 ore per una bistecca di manzo, 4-5 per i formaggi stagionati e 5 per la carne di maiale.
  • Età e Condizione Fisica: I bambini e le persone con problemi digestivi o altre condizioni di salute potrebbero dover aspettare più a lungo.
  • Intensità dell’Attività: Fare un bagno rilassante è diverso dal nuotare vigorosamente. La prima attività richiede meno energia e può essere affrontata con maggiore serenità.

Quali sono i sintomi della Congestione?

Nella maggior parte dei casi, la congestione digestiva provoca inizialmente uno stato di malessere generalizzato, al quale si associano progressivamente:

  • brividi,
  • sudorazione fredda e profusa
  • pelle d'oca, tremori, pallore, sensazione di estrema stanchezza (spossatezza) e mal di testa.

Dopo pochi minuti, compare un forte dolore all'addome, con crampi alla bocca dello stomaco, nausea e vomito.

Altri sintomi che possono segnalare il verificarsi di una congestione digestiva comprendono:

  • annebbiamento della vista,
  • capogiri
  • stato confusionale.
  • graduale abbassamento della pressione che può culminare in una perdita di coscienza (lipotimia)
  • collasso cardiocircolatorio.

Rimedi in caso di congestione digestiva:

Al primo segnale di malessere, occorre sospendere ogni attività e distendersi con le gambe appena sollevate rispetto alla testa, in un luogo ben ventilato ed asciutto. Al contempo, è bene tenere calda la pancia, appoggiando le mani sull'addome e massaggiandolo, per aiutare a ripristinare il processo digestivo. Quando le condizioni sembrano migliorare, può essere utile bere qualcosa di tiepido a piccoli sorsi, come, ad esempio, acqua a temperatura ambiente o camomilla.

Se la sintomatologia è severa, conviene consultare un medico tempestivamente o recarsi (o accompagnare la persona colpita da congestione) al pronto soccorso il prima possibile.

Prevenire la congestione:

  • Non uscire appena dopo aver mangiato da un ambiente troppo freddo a uno con una temperatura di gran lunga più alta o viceversa;
  • Ingerire una bevanda ghiacciata dopo un pasto abbondante.
  • Non rimanere troppo esposti al sole;
  • Abbassare la temperatura corporea con bagni e docce tiepide, non fredde;
  • Non assumere alcolici, cibi o bevande ghiacciate;
  • Non compiere sforzi fisici particolarmente intensi subito dopo un pasto.

Da ISS